Nas su liste d'attesa e intramoenia. Indagini a tappeto in Piemonte
Stefano Rizzi 10:23 Venerdì 11 Aprile 2025Ospedali passati al setaccio. Inchiesta su impulso della Corte dei Conti e coordinata dalla Procura. Chiesta documentazione in Regione su piano liste d'attesa e risorse impiegate. Accertamenti sulle visite a pagamento nelle strutture private
Ospedali passati al setaccio nell’operazione condotta in queste ore dai carabinieri del Nas in tutto il Piemonte per verificare la corretta applicazione delle norme sull’intramoenia. Nell’ambito della stessa inchiesta, che sarebbe originata da una richiesta della Corte dei Conti e coordinata dalla Procura della Repubblica, gli investigatori dell’Arma hanno richiesto agli uffici della Regione tutta la documentazione relativa alla libera professione esercitata dai medici dipendenti, ma anche quella inerente il piano 2025 per la riduzione delle liste d’attesa e le risorse finanziare destinate a questo scopo.
Già ieri in alcune province i carabinieri si sono presentati negli ospedali, elenchi dei medici alla mano per verificare orari di servizio e, appunto, attività in libera professione. Le ispezioni riguarderebbero anche i locali destinati all’esercizio dell’intramoenia e il loro effettivo utilizzo a fronte delle autorizzazioni ad effettuare le visite a pagamento in strutture private esterne.
Accertamenti, quelli in corso in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, i cui esiti saranno poi raffrontati con la documentazione richiesta agli uffici della Sanità regionale. Quella in corso non è la prima indagine di questo genere, anche se lo spiegamento di forze e la capillarità dell’operazione lasciano intendere che il livello di attenzione sia ulteriormente accresciuto, così come le possibili conseguenze.
Nei mesi scorsi gli accertamenti sulle liste d’attesa avevano portato a scoprire come il 27% delle aziende sanitarie ispezionate non avesse rispettato la legge. Ma era anche emerso come sul fronte della libera professione esercitata dai medici dipendenti dal servizio sanitario in molti casi i conteggi delle prestazioni – che devono rimanere in una percentuale definita rispetto a quelle erogate in regime istituzionale – venissero fatti per specialità cliniche e non, come previsto, per ogni singolo medico, permettendo di fatto ad alcuni professionisti di sforare ampiamente il limite imposto.
Una pratica che, a quanto risulta, non vedrebbe indenne neppure il Piemonte, anche se pure questo è uno degli aspetti oggetto dell’indagine in corso, così come le autorizzazioni per la cosiddetta intramoenia allargata esercitata in strutture private.