"Non abbiamo paura di Schael", camici bianchi sul piede di guerra
16:10 Venerdì 11 Aprile 2025Flash mob dei sindacati contro il commissario della Città della Salute di Torino. Il manager tedesco con le sue dichiarazioni e i suoi provvedimenti ha alimentato un clima di tensione che inizia a preoccupare anche la politica
Infermieri, Oss, tecnici e pure qualche medico protestano alle Molinette di Torino con un flash mob davanti all’ingresso dell'ospedale in corso Bramante. Una cinquantina di manifestanti si sono uniti al grido di “Non abbiamo paura di Schael, andremo tutti a votare”. Sulla schiena hanno appeso un cartellone con la scritta “Io voto”, una risposta alle ultime indicazioni del commissario Thomas Schael che impone un camice monouso per andare a votare i rappresentanti sindacali dal 14 al 16 aprile. Un'indicazione che segue il divieto di recarsi al bar con il camice.
Il manager tedesco – nato a Klagebach nella Renania – si è insediato come nuovo commissario dell’azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino il primo marzo ma in Piemonte è piuttosto conosciuto, sin dai tempi in cui fu inviato da Agenas per raddrizzare i conti e gestire la difficile procedura del piano di rientro. Piglio decisionista e carattere poco accomodante, planato in corso Bramante senza il viatico dell’Università, con le sue dichiarazioni e i suoi provvedimenti ha alimentato un clima di tensione, spesso con iniziative che secondo alcuni svelano intenzioni provocatorie. Una situazione che ha iniziato a destare qualche perplessità e più di una preoccupazione nel mondo politico, finora schierato al suo fianco.
Prima una raffica di circolari (sul divieto di fumo e l’accesso a bar e mensa), poi il giro di vite sull’intramoenia, infine lo scontro con una parte della sanità privata. Provvedimenti in larga misura di buon senso quando non obbligati, ma sempre comunicati con un atteggiamento che lascia trasparire un intento punitivo. L’ultimo fronte aperto è quello con i sindacati. “In un momento delicato per la Città della Salute, difendere il diritto di voto per le Rsu è un dovere civico. Se non si raggiunge il quorum, sarebbe una sconfitta per la democrazia in azienda, oltre che uno spreco di tempo e risorse. Invito tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare e ad andare a votare. Chiedo pertanto al commissario Schael di consentire lo svolgimento regolare e sereno delle elezioni. Perché la partecipazione è il fondamento di ogni buona amministrazione” spiega Antonio Patanella della Cisl Fp.
“Gli infermieri non siano terreno di scontro”, auspica l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino prende posizione nel dibattito sull’uso del camice monouso per recarsi ai seggi elettorali interni. “Se questa scelta viene motivata come misura di prevenzione delle infezioni, rientra nelle prerogative della direzione – dichiara Ivan Bufalo, presidente dell’Opi –. Il problema, però, non è il singolo provvedimento, quanto il messaggio che sta passando. Gli infermieri non sono palle da cannone, né il campo di battaglia su cui consumare uno scontro”. Da qui l’appello alla responsabilità e al confronto sui temi realmente urgenti per la categoria: organici insufficienti, condizioni di lavoro critiche, abbandono della professione. “Vorremmo che le parti litigassero, se necessario, su come affrontare la crisi infermieristica – conclude Bufalo –. Quali sono le soluzioni dell’azienda? E quelle dei sindacati? Quando saranno messe sul tavolo, saremo pronti a valutarle”.