Schillaci, Case di comunità risposta migliore a bisogni cittadini

"Il problema importante oggi della nostra sanità è sicuramente quello della medicina territoriale. Noi stiamo lavorando a riorganizzare il Ssn per renderlo più moderno: ci sono i fondi del Pnrr che stiamo utilizzando e siamo in linea con le tempistiche. Questi fondi erano però stati pensati solo per le infrastrutture ma dentro le infrastrutture va messo il personale sanitario e noi abbiamo stanziato per quest'anno 250 milioni e per il prossimo 350 milioni per assumere personale dentro le Case di comunità. La medicina territoriale e le Case di comunità sono sicuramente la risposta migliore ai bisogni di salute di tanti cittadini e soprattutto delle persone più anziane e servono anche per decongestionare i Pronto soccorso". E' la linea illustrata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite di Omnibus su La7. Proprio Pronto soccorso, insieme alle liste di attesa, ha aggiunto il ministro, "rappresentano l'altro grande problema del nostro Servizio sanitario nazionale. Dobbiamo rafforzare assolutamente la medicina territoriale per fare sì che chi non ha bisogno di andare al Pronto soccorso trovi risposta alle sue richieste di salute in un altro contesto. Inoltre, siamo intervenuti per aumentare i compensi per gli operatori sanitari dei Pronto soccorso e con una legge a loro difesa contro le aggressioni di cui spesso sono oggetto". Quanto alla sanità privata, "sono un medico che ha lavorato per 30 anni nel Ssn, lo conosco bene e non credo che ci siano dei provvedimenti specifici di questo governo che hanno favorito la sanità privata. Chi si rivolge alla sanità privata - ha rilevato Schillaci - è libero di farlo, ma ciò dovrebbe avvenire solo se si sceglie liberamente e mai perché non si trova posto nel pubblico". Inoltre, "non va demonizzato il privato convenzionato, che fa parte del Ssn. Va ricordato che se il cittadino che va nel privato convenzionato paga il ticket o nulla se è esente, ma soprattutto va ricordato che se la prestazione non viene assicurata nei tempi giusti il cittadino ha diritto a eseguire quella prestazione in regime di intramoenia, pagando solo il ticket o nulla - ha concluso - rivolgendosi alla struttura ospedaliere che deve prendersene carico".
 

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