PENE LETTERARIE

Dal feuilleton delle corna al romanzo. Seymandi ora si racconta in un libro

L'avvenente prezzemolina ripudiata pubblicamente dal promesso sposo (cornuto) Segre, va in libreria con "Antifragile si diventa". Poche anticipazioni e tanto mistero sul contenuto. L'occhiuto Cairo ha fiutato l'affare e pubblicato il potenziale bestseller da ombrellone

Dal feuilletton estivo al Bignami di sopravvivenza primaverile il passo è breve. Magari pure leggiadro e vagamente ammiccante come lascerebbe supporre l’autrice al suo esordio editoriale. Già, perché se venne liquidata, con poco stile e altrettanto garbo, dal promesso sposo Massimo Segre in una sera di luglio con una lettera intrisa d’acido e mezza via tra una comunicazione finanziaria (visto il mestiere di lui) e l’atto legale, quasi due anni dopo è lei, Cristina Seymandi, a prendere la penna in mano, come peraltri antcipato mesi fa in un'intervista,  con tutt’altro stile. E con ben altri fini.

La bionda prezzemolina torinese – onnipresente tra vernissage, iniziative benefiche e finora vane arrampicate politiche (la scorsa settimana era al Consiglio nazionale di Forza Italia – ha, infatti, appena dato alle stampe quello che lei presenta come “primo e forse unico libro”. Magari come volano per una prossima campagna elettorale dopo quelle sfortunate con Chiara Appendino e Paolo Damilano. Al momento si è (politicamente) accasata in “Italia c’è”, formazione fondata dall’imprenditore Gianfranco Librandi, ex parlamentare del Pd e in passato munifico finanziatore di Matteo Renzi, oggi nell’orbita (“siamo federati”) del partito di Antonio Tajani.

Antifragile si diventa. Verso una libertà autentica. Il titolo del saggio o romanzo, ancora non si sa bene, del cui successo sull’onda dell’indimenticato scandalo dev’essersi presto convinto un naso da talleri come Urbano Cairo il cui noto braccino corto s’allunga solo quando, appunto, annusa l’affare. E un libro scritto dalla protagonista di un feuilletton che nell’era dei social trova precedenti solo nei rotocalchi degli anni Sessanta, con in copertina la foto di lei sedotta e abbandonata dal cinico banchiere, peraltro soi-disant cornuto e mazziato, non può che fare il botto sotto l’ombrellone e magari già prima. 

Manca meno di un mese al 2 maggio, data per l’arrivo in libreria. Poche o pressoché nulle le anticipazioni, tanto lo studiato mistero su quel che si leggerà nell’opera prima di colei che non è stata seconda neppure nel divisivo duello tra l’ex fidanzato. “In questa breve riflessione – rivela – che ho voluto restituire della mia vita, c’è tanto di chi ho incontrato in tante esperienze che hanno caratterizzato il mio cammino fin qui”. E già qui ce n’è per far montare l’orgoglio di qualcuno e i timori di qualcun altro. Chissà quanti gongoleranno o tremeranno sapendo che, come spiega lei, in quelle pagine “forse si parla anche di te che mi stai leggendo ora”. 

La fidanzata ripudiata dal finanziere in una sera d’estate sulla ricca e pettegola collina torinese, un bailamme scatenato dalle rivelazioni dello Spiffero, con questa fatica letteraria pare voler insegnare come si diventa antifragile. Insomma, per rifarsi al ben più illustre suo predecessore, peraltro già aleggiato in quel matrimonio che non s'avrebbe dovuto fare, spiega come si evita di essere vaso di coccio tra vasi di ferro. Anche se resta il dubbio se lei, la bionda Cristina, lo sia mai stata.