Sanità, febbre alta tra Lega e FdI. Braccio di ferro sull'intramoenia
Stefano Rizzi 07:00 Martedì 15 Aprile 2025La proposta di legge dell'ex assessore Icardi provoca forti mal di pancia. Una piccata nota del consigliere meloniano Zappalà (con l'ombra di Riboldi). Molinari avvisa l'alleato: "Liberi di proporre quel che crediamo, a Roma come a Torino"
Febbre sempre più alta all’interno della maggioranza di governo del Piemonte sul fronte della sanità. Come ampiamente prevedibile la decisione della Lega, con il suo ex assessore oggi presidente della commissione Sanità Luigi Icardi, di presentare una proposta di legge sull’intramoenia ha immediatamente attivato gli anticorpi nei Fratelli d’Italia.
Neppure tre giorni dopo l’anticipazione dello Spiffero sull’iniziativa leghista, l’alleato meloniano fa sentire la sua voce irritata con una nota del consigliere regionale Davide Zappalà, accentuata nel suo peso politico anche dal ruolo di vicepresidente che lo stesso Zappalà riveste nella commissione in capo a Icardi. “Ogni consigliere ha certamente il diritto e la facoltà di presentare proposte di legge ma come vicepresidente della quarta commissione – scrive l’esponente di FdI – ritengo che, su argomenti complessi come la regolamentazione del regime dell’intramoenia, avvalersi della collaborazione della giunta regionale sia utile ed intelligente anche per il grande flusso di informazioni a livello conoscitivo di cui dispone la giunta stessa, certamente superiore a quelle del singolo consigliere”.
E già da queste righe emerge la reazione tutt’altro che positiva suscitata tra le file fraterne dalla sortita dell’ex assessore da inserirsi, come già abbiamo avuto modo di ricordare dandone notizia, in una strategia che vede il partito di Matteo Salvini sfidare e logorare l’alleato meloniano sul fronte debole della sanità sia al massimo livello nazionale rispetto al ministro Orazio Schillaci, sia nelle derivazioni territoriali.
Non sfugge, nella puntuta nota di Zappalà, l’evidente rimando alla giunta. E dietro all’immagine dell’esecutivo spunta, ben stagliandosi sullo sfondo della vicenda sempre più politica, proprio la figura dell’attuale assessore Federico Riboldi. Di cui tra l’altro non è dimenticata la malcelata contrarietà, all’epoca dell’insediamento degli organi legislativi, all’affidamento al suo predecessore leghista della commissione con cui egli deve interloquire e dalla quale è spesso chiamato a riferire. Pur precedute da informali spiegazioni da parte di Icardi sulle finalità tese a colmare vuoti normativi ed evitare diversi approcci gestionali delle diverse Asl sulla delicata questione della libera professione dei medici dipendenti, quelle pagine che da qualche giorno circolano tra gli addetti ai lavori in attesa della presentazione formale, ancor prima di essere lette e valutate, hanno già prodotto nell’azionista di maggioranza della coalizione forti mal di pancia, con rischio di dolorose coliche.
Se ne facciano una ragione, magari prendano un antispastico, è in sintesi il messaggio che arriva dai piani alti della Lega. “Come abbiamo fatto rispetto al Governo incontrando con Salvini il ministro Schillaci presentandogli le nostre proposte sulla sanità, così – spiega il capogruppo alla Camera e segretario regionale del partito Riccardo Molinari – fanno i nostri consiglieri regionali a partire dal presidente Icardi che avendo avuto la responsabilità di fare l’assessore per cinque anni conosce molto bene la materia e le sue problematiche. Non vedo nessun motivo per sollevare obiezioni o perplessità”.
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Obiezioni che, invece, i Fratelli sollevano eccome, non senza prima avvisare l’alleato su loro atteggiamento rispetto all’iniziativa dell’ex assessore. “Per quanto riguarda l’annunciata iniziativa legislativa del presidente Icardi – avverte Zappalà che non parla certamente a titolo personale, lasciando supporre che la linea trovi a dir poco concorde (per non dir di più) lo stesso Riboldi – la valuteremo nel merito con grande attenzione”.
Il termometro continua a veder salire la temperatura di uno scontro non dichiarato quanto evidente. E non ha certo l’effetto di un antipiretico la chiosa della nota fraterna. “Ricordo che sull’intramoenia esistono precise disposizioni normative nazionali, che le aziende sanitarie regionali sono tenute ad applicare in modo scrupoloso e puntuale: spesso i problemi – scrive il consigliere di FdI -– si risolvono non aggiungendo norme su norme ma con l’applicazione di quelle vigenti”.
Se non è una bocciatura anticipata del disegno di legge, poco ci manca. E magari non ci vorrà molto per vedere passare ai raggi x e, magari lasciare in barella quanto più possibile, quel testo che Icardi, accelerando sui tempi previsti e anche in questo rispondendo indirettamente al suo vice e al partito che rappresenta pare intenzionato a depositare già oggi o al massimo domani. Il leghista che ha guidato per un lustro e in mezzo al Covid la sanità piemontese resta e si dice convinto della necessità di colmare vuoti normativi a livello regionale e fornire uno strumento per migliorare il sistema su una materia complessa, quanto al centro di discussioni. “Spero – si limita a dire – che questo il vicepresidente Zappalà lo comprenda”. E chi vuol capire, capisca.