Rifiuti speciali, in Consiglio Piemonte il piano per gestirli

E' approdato questa mattina nell'Aula del Consiglio regionale il piano regionale per la gestione dei rifiuti speciali del Piemonte. A illustrarlo, l'assessore all'Ambiente della giunta Cirio, Matteo Marnati, che ha spiegato come la sua adozione sia "la condizione abilitante per l'ottenimento degli stanziamenti nell'ambito dei fondi Fesr". Si tratta di 36 milioni di fondi europei - ha rimarcato Marnati - che tutte le nostre imprese, pubbliche e private, stanno aspettando per implementare il percorso dell'economia circolare piemontese". Gli obiettivi del piano per il 2030, ha spiegato l'assessore, sono la riduzione "almeno del 5% dei rifiuti speciali non pericolosi e almeno del 10% di quelli pericolosi, e un conferimento in discarica di rifiuti speciali che non sia superiore al 5% del totale in peso di tutti i rifiuti speciali prodotti". Marnati ha elencato le oltre dieci filiere dei rifiuti speciali esaminate dal piano, fra cui figurano quelli da costruzione e demolizione, i veicoli fuori uso, gli pneumatici usati, quelli sanitari, l'amianto, i raee, a filiera delle pile e batterie, gli imballaggi, e "la novità dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane che contengono metalli e non devono andare in agricoltura ma devono essere smaltiti usando possibilmente il principio della produzione di energia". Marnati ha poi annunciato "un emendamento di aggiornamento dei dati, visto che eravamo partiti a preparare il piano nel 2023, che non andrà a cambiare gli obiettivi". Dopo la presentazione di Marnati è partita la discussione generale, in vista dell'approvazione del provvedimento. 

print_icon