Cirio "scivola" sugli Alpini, opposizioni all'attacco
Davide Depascale 13:30 Mercoledì 16 Aprile 2025Uno svarione del governatore sulla Campagna di Russia scatena la reazione di sinistra e 5 Stelle. Accuse di revisionismo a ridosso del 25 aprile. Marrone lo difende: "Retorica da centro sociale. Si aggrappano alla storia pur di non parlare del presente"
Polemica storica a Palazzo Lascaris, a poche settimane dal 25 aprile. A innescarla, le parole del presidente della Regione Alberto Cirio durante la presentazione della 96ª Adunata nazionale degli Alpini, in programma a Biella dal 9 all’11 maggio. Parlando dei caduti nella Campagna di Russia, Cirio ha definito la loro sacrificio un atto “per la nostra libertà”. Una frase che ha scatenato l’immediata reazione delle opposizioni, con accuse di revisionismo storico e superficialità a ridosso della Festa della Liberazione.
“Parole gravi, sbagliate e offensive, che negano la verità storica e offendono la memoria di chi, come Nuto Revelli, fu testimone diretto di quella tragedia e dedicò la propria vita a raccontarne il senso e l’orrore”, si legge nel comunicato del gruppo consiliare del Partito Democratico in Consiglio Regionale. Alice Ravinale, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, non usa mezzi termini: “Gli Alpini in Russia combatterono una guerra di aggressione al fianco dei nazisti, mandati al macello dal regime fascista. È inaccettabile che il presidente di una Regione medaglia d’oro per la Resistenza dica in TV che lottarono per la libertà. È l’ennesimo tassello di un puzzle revisionista della destra, che da anni cerca di sterilizzare il valore della Resistenza”. Ironica ma altrettanto dura Sarah Disabato, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione: “Se Cirio ha studiato Storia come frequenta il Consiglio regionale, siamo messi bene! Gli consiglio un ripasso della Seconda Guerra Mondiale per evitare altre gaffe imbarazzanti”. Disabato chiede “maggiore rispetto per chi perse la vita a causa delle scelte scellerate del fascismo”, evocando il dramma della ritirata di Russia. Non risparmia critiche nemmeno Silvio Viale, consigliere comunale di +Europa: “Cirio bocciato in Storia alla vigilia del 25 aprile. Dovrebbe conoscere bene la tragedia della divisione Cuneense, annientata in Russia: dei 18.500 uomini, meno di 2.000 tornarono a casa. Gli Alpini non combatterono per la libertà, ma furono mandati al macello da Hitler e Mussolini. Molti superstiti, quelli sì, lottarono per la libertà nella Resistenza”.
A difendere il governatore ci pensa Maurizio Marrone, assessore regionale al welfare di Fratelli d’Italia, che liquida le critiche come “polemiche strumentali”. “L’opposizione è disperata, si aggrappa alla Storia per non parlare del presente. Chiamare fascista Cirio farebbe ridere chiunque", risponde l'assessore, che lancia una stoccata anche ai vertici romani del centrosinistra: "Da quando Elly Schlein guida il Pd, questa retorica da centro sociale è diventata la norma”. Con il 25 aprile alle porte e l’Adunata degli Alpini in arrivo, il dibattito è destinato a infiammarsi ulteriormente, ma almeno per il momento Cirio non risponde, e da buon democristiano aspetta che le acque si calmino da sole.