LA SACRA RUOTA

Stellantis, ricavi in calo del 14%.
Stime sospese in attesa di Trump

Il gruppo guidato da Elkann chiude i primi tre mesi dell'anno con l'ennesimo segno negativo e rinvia la guidance a causa delle incertezze sui dazi. Prosegue la crisi di Maserati. I conti della semestrale il 24 luglio con il successore di Tavares

Stellantis presenta un ulteriore trimestre negativo e sospende le stime per l’intero 2025. Dopo un 2024 da incubo, il gruppo guidato da John Elkann ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con ricavi netti pari a 35,8 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto ai 41,7 miliardi registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.

Il gruppo automobilistico nato nel 2021 dalla fusione tra Fca e Psa ha sofferto soprattutto sul fronte dei volumi: le spedizioni consolidate sono scese del 9% a 1,217 milioni di unità, mentre quelle combinate (incluse le joint venture non consolidate) si sono attestate a 1,233 milioni, con una flessione del 10%. Una performance appesantita, in particolare, dal Nord America, dove le spedizioni sono crollate del 20% a 325 mila veicoli e i ricavi del 25% a 14,42 miliardi, a causa di un’estesa chiusura degli impianti a gennaio, rallentamenti legati alla transizione verso nuovi modelli e l'effetto di un mix prodotto meno favorevole.

Le difficoltà non si limitano, però, agli Stati Uniti: anche in Europa allargata, nonostante un calo più contenuto, le spedizioni sono scese dell’8% a 567 mila auto e i ricavi del 3% a 13,57 miliardi, penalizzati dalla fine della produzione di alcuni veicoli nei segmenti A e B e dalla debolezza del comparto veicoli commerciali leggeri.

Stop alla guidance

Il gruppo ha, inoltre, annunciato la sospensione della guidance per l’intero esercizio 2025, motivandola con l’incertezza legata ai dazi imposti alle auto dagli Usa del presidente Donald Trump e alla difficoltà di prevedere l’impatto sui volumi e sulla competitività. Stellantis ha precisato di essere “fortemente impegnata con i policy maker” per mitigare i rischi e favorire una transizione regolamentare ordinata, mentre sul piano industriale sta adattando i piani produttivi e cercando nuove opportunità di approvvigionamento. Sui dazi, in una nota a parte, Elkann ha dichiarato che l’azienda apprezza le misure di alleggerimento tariffario adottate dal presidente: “Mentre continuiamo a valutare l’impatto delle politiche tariffarie sulle nostre attività in Nord America, siamo fiduciosi in una collaborazione continua con l’Amministrazione statunitense per rafforzare un’industria automobilistica americana competitiva e stimolare le esportazioni”, afferma. Come noto, Trump ha firmato nella serata di ieri 29 ordini esecutivi per allentare parte dei dazi del 25% su automobili e componenti auto e ha presentato le modifiche come un passo intermedio per incentivare le case automobilistiche a trasferire più produzione negli Stati Uniti. L’amministrazione prevede un rimborso del 15% per quest’anno a favore delle case che completano i veicoli sul territorio nazionale, compensando così il costo dei dazi. Il rimborso scenderebbe al 10% nel secondo anno, offrendo ai produttori un periodo di transizione per rilocalizzare negli Stati Uniti la produzione di componenti.

Segnali di ripresa

Nonostante il quadro generale sfavorevole, Stellantis evidenzia segnali incoraggianti sul fronte commerciale. In Europa, la quota di mercato EU30 è salita al 17,3% nel primo trimestre, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2024, grazie soprattutto al successo di modelli lanciati di recente come Citroën C3/ëC3, Peugeot 5008 e Opel Grandland. Il debutto della nuova Fiat Grande Panda, della Citroën C3 Aircross e dell’Opel/Vauxhall Frontera contribuiranno ulteriormente nei prossimi mesi, secondo Stellantis. La strategia di diversificazione geografica di Stellantis trova conferma nella crescita del cosiddetto Third Engine, che aggrega le attività in Sud America, Medio Oriente, Africa, Cina, India e Asia Pacifico. In Sud America le spedizioni sono salite del 19% e i ricavi del 6%, grazie a una ripresa della domanda in Brasile e Argentina (dove la fine delle restrizioni all’import ha ridato fiato al mercato). La quota regionale ha superato il 23%, confermando la leadership. In Medio Oriente e Africa, invece, i ricavi e le spedizioni sono calati del 15%, penalizzati dalle restrizioni all'import in vari Paesi, mentre la Cina continua a soffrire: spedizioni e fatturato giù rispettivamente del 20% e del 15%, complice una strategia di riduzione degli stock.

Male Maserati

Resta particolarmente negativa la performance del brand italiano di lusso Maserati che ha visto un crollo del 48% delle spedizioni (da 3.300 a 1.700 unità) e del 50% dei ricavi, passati da 313 a 157 milioni. Il gruppo ha attribuito questo calo alla riduzione del portafoglio prodotti e alla debolezza della domanda, soprattutto in Nord America, dove sono state adottate politiche di pricing più aggressive per alleggerire le scorte. Sul marchio Maserati girano da tempo diverse indiscrezioni legate anche a una possibile cessione del marchio, ma un portavoce della società ha dichiarato che “con tutto il rispetto, Maserati non è in vendita”.

Jeep in crescita

In Nord America, invece, le vendite retail di modelli strategici come Jeep Grand Cherokee, Compass e Ram 1500/2500 sono aumentate di oltre il 10% da un anno all’altro. Particolarmente rilevante il balzo degli ordini retail nel mese di marzo 2025: +82% rispetto a marzo 2024, il miglior risultato mensile dal giugno 2023, spiega la società.

Il dopo Tavares

Nella nota sui conti trimestrali Stellantis ha ricordato che l’assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,68 euro per azione, che sarà versato il 5 maggio. Il prossimo appuntamento con i conti è il 24 luglio, con la pubblicazione dei risultati del primo semestre. A illustrali sarà con tutta probabilità il nuovo amministratore delegato, dal momento che, sul fronte governance, il processo di selezione del nuovo ceo è in corso e si concluderà nel primo semestre 2025, dopo l’uscita di scena di Carlos Tavares avvenuta a inizio dicembre 2024.

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