Mussolini concittadino di Delmastro. Biella non revoca l'onorificenza
16:05 Mercoledì 30 Aprile 2025Nel feudo elettorale del sottosegretario alla Giustizia (e della vicepresidente della Regione Chiorino) il consiglio comunale respinge la mozione del centrosinistra. Battaglie politiche che riportano il Duce fuori dalla palude della storia
Benito Mussolini rimane cittadino onorario del Comune di Biella. Nella città-feudo elettorale importanti esponenti di Fratelli d’Italia – il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e la vicepresidente della Regione Elena Chiorino – il Crapun resta cittadino illustre. Il consiglio comunale di ieri sera ha respinto la mozione proposta dal centrosinistra per 17 voti a 10 con due astenuti in casa Lega.
La proposta era partita dall’iniziativa del comitato "M come Matteotti” che in pochi giorni ha raccolto oltre 700 firme. La discussione si è protratta fino a notte. Il sindaco Marzio Olivero ha ricordato che “neppure nell’immediato dopoguerra gli antifascisti che avevano fatto la Resistenza sentirono il bisogno di revocare quell’onorificenza”. La consigliera di maggioranza Alessandra Guarini ha tuonato: “Siamo stanchi di questi artefatti”. Paolo Furia, consigliere comunale e membro della direzione nazionale del Pd, commenta: “Alcuni esponenti della destra locale hanno dichiarato di essere antifascisti, liberali, democratici, di non riconoscersi in nessuna dittatura, di ritenere la cittadinanza onoraria a Mussolini già decaduta. Dichiarazioni importanti che avrebbero trovato sbocco naturale nel voto a favore della mozione per l’eliminazione formale della cittadinanza onoraria a Mussolini, cosa che invece non è avvenuta. Il significato di sollevare oggi una questione che riguarda scelte risalenti a circa ottant’anni fa sta nell’atmosfera che si respira nel mondo contemporaneo. Stiamo vivendo una deriva di intolleranza, rancore, innalzamento di muri, che deve essere fermata”.
Sempre a Biella è ancora polemica tra Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia e il Pd. Questa volta gli animi si sono accesi dopo la richiesta dei giovani di destra di intitolare una via a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù ucciso a Milano nel 1975 da un gruppo di studenti di Avanguardia Operaia.