Ospedali, ricoveri in lenta ripresa. Piemonte recupera sulla mobilità
14:00 Venerdì 02 Maggio 2025Nel 2023 sono stati 7,7 milioni, con un incremento del 4,3% rispetto all'anno precedente. Numeri ancora bassi rispetto a prima del Covid. Notevoli differenze tra le regioni sui tempi di degenza media. Dato positivo per il sistema piemontese - IL RAPPORTO
Quattro anni dopo l’inizio della pandemia Covid i ricoveri negli ospedali italiani non erano ancora riusciti a raggiungere i livelli precedenti il lungo periodo di emergenza. Le stesse proiezioni e i primi parziali indicatori confermano come attualmente l’obiettivo non sia ancora vicino.
A fine 2023, come attesta l’ultimo rapporto appena pubblicato dal ministero della Salute, i ricoveri sommavano complessivamente a 7,7 milioni, con un incremento del 4,2% rispetto al 2022. Dall’analisi dei cinque anni, ovvero dal 2019 al 2023 emerge dopo la sensibile contrazione registrata nel 2020, un costante incremento e una differenza del -6,4% rispetto all’anno 2019. Il numero di giornate di degenza erogate nel 2023 è stato pari a 53,956 milioni, con un incremento rispetto al 2022 del +2,9%.
Entrando nei dettagli, lo studio mostra come il 95% dei ricoveri avvengono nelle discipline per acuti, con il 73% che si svolge in modalità ordinaria ed il 22% in modalità diurna. Un rapporto, questo, che si mantiene stabile negli anni, con l’eccezione dell’anno 2020 nel quale sono risultati maggiori in termini percentuali i ricoveri in modalità ordinaria e per acuti, rispetto alla modalità in day hospital e questo si spiega facilmente proprio con l’esplosione della pandemia.
La stessa pandemia che rallentando molto o, nella maggior parte dei casi, sospendendo del tutto una parte notevole dell’attività sanitaria ordinaria ha provocato un accumulo di prestazioni e interventi che ancora si riverbera sul sistema sanitario. Il rapporto del ministero segna, inoltre, un notevole aumento nel 2023 rispetto all’anno precedente dell’attività di riabilitazione, sia in regime ordinario, con un volume di 289 mila dimissioni e di 7,6 milioni di giornate di degenza, rispettivamente superiori del 10% e dell’11% ai valori del 2022, sia in day hospital, con dimissioni e accessi incrementati rispettivamente dell’8% e del 9%. Nel confronto tra le varie regioni, la degenza media preoperatoria che è un indicatore di efficienza organizzativa delle strutture ospedaliere, è pari mediamente a 1,6 giorni a livello nazionale nell’anno 2023, in diminuzione costante rispetto all’anno 2020, quando è stata pari a 1,76.
Lo studio evidenzia tuttavia differenze significative tra regioni. Al di sotto di 1,4 giorni c’è il Piemonte, con la Toscana, la Provincia autonoma di Bolzano, quella di Trento, l’Abruzzo, le Marche, mentre al di sopra di due giorni Sicilia, Calabria, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Sardegna.
Altre differenze riguardano, ancora una volta, la mobilità tra le varie regioni. Sul fronte dei ricoveri quelle che segnano un saldo decisamente attivo sono la Lombardia, il Veneto, la Toscana, l’Emilia-Romagna, mentre a pagare ancora una forte migrazione oltre i confini regionali senza esercitare un’attrattività consistente sono Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia, Abruzzo e per quanto riguarda il nord la Liguria insieme alla Valle d’Aosta. Il Piemonte che soffre una mobilità complessiva ancora passiva, per quanto riguarda i ricoveri segna un debole segnale positivo collocandosi, con Molise e Friuli-Venezia Giulia tra le regioni a saldo minimo.