Piemonte in cassa integrazione: +127% nel primo trimestre
15:33 Sabato 03 Maggio 2025Un dato così negativo non si registrava dal 2021, con il Covid. A trainare è la provincia di Torino, dove le ore sono 17 milioni. Male anche Asti e Vercelli. Il settore più colpito è l'automotive (9,5 milioni di ore in più), ma anche il commercio è in sofferenza
Cassa integrazione record in Piemonte. Nel primo trimestre del 2025, secondo i dati dell’Osservatorio Inps, è più che raddoppiata rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+127%). In termini assoluti le ore autorizzate sono oltre 8 milioni al mese. Un livello così alto – rileva il segretario piemontese della Cgil Giorgio Airaudo – non si registrava dal 2021, durante la pandemia da Covid-19 quando le ore furono mezzo milione in più.
La cassa integrazione aumenta in sei province su otto (Biella è praticamente stabile). Gli aumenti maggiori in termini percentuali sono ad Asti (+432%), Vercelli (+287%) e Torino (+152%), ma anche a Cuneo cresce (+135%). In termini assoluti a trainare la cassa integrazione in regione è la provincia di Torino, dove le ore nel primo trimestre sono 17 milioni superando in soli tre mesi le ore totali autorizzate nella provincia nell’intero anno 2023. Il più colpito è il settore manifatturiero, con un aumento di13 milioni di ore rispetto allo stesso periodo del 2024, concentrato nell’automotive e nel suo indotto (9,5 milioni di ore in più): da solo rappresenta più del 90% delle ore autorizzate a livello regionale. Al secondo posto il commercio (+192%).
“Il governo nazionale e quello regionale farebbero meglio a occuparsi di come ridurre la cassa integrazione anziché celebrare dati edulcorati – attacca Airaudo –. Serve un intervento straordinario sulla manifattura, capacità di attrarre investimenti, tutela dei posti di lavoro con nuovi ammortizzatori. Non è con il precariato che si rilancia il Paese, il referendum dell’8 e 9 giugno deve rimettere al centro lavoro e salario”.