Mamma (che voli) li turchi.
A Caselle i droni di Erdogan
12:56 Lunedì 05 Maggio 2025
L'incontro tra Meloni e il presidente turco ha suggellato l'accordo tra Leonardo e il colosso Bakyar (che già si è comprato Piaggio Aero). Progettazione e costruzione di parte dei velivoli senza pilota nello stabilimento torinese. Un piano da 100 miliardi in dieci anni
La stretta di mano tra Giorgia Meloni ed Erdogan, accolto pochi giorni fa a Palazzo Chigi, è l’ulteriore suggello all’importante accordo di cooperazione italo-turca sul fronte dell’industria della Difesa. È stata, infatti, perfezionata la joint venture con sede in Italia tra Leonardo e il colosso turco dei droni Baycar, di cui è comproprietario il genero di Erdogan Selçuk Bayraktar, per la costruzione di velivoli da combattimento senza pilota che avverrà parte in Turchia e parte negli stabilimenti di Leonardo, tra cui quello di Caselle.
L’accordo fa seguito a un memorandum siglato lo scorso marzo e che si fonda su forti sinergie e complementarità industriali relative alla piattaforma unmanned con ampia gamma di prodotti di cui Baykar è leader a livello globale e sistemi di missione payload e certificazione che sono tra gli asset di eccellenza di Leonardo. L’intesa, che giunge dopo l’acquisizione da parte di Bakyar di Piaggio Aero e un primo investimento di 40 milioni, punta nei prossimi anni alla conquista del mercato europeo dei droni tra cui un caccia, stimato in cento miliardi per i prossimi dieci anni. Attorno all’alleanza italo-turca di vocifera, senza conferme né smentite, di un possibile ordine da parte dell’esercito italiano di oltre mille droni.
“La capacità di Leonardo, rinomata a livello mondiale nei sistemi C4I e il suo enorme know-how nelle tecnologie di intelligenza artificiale – ha commentato il genero di Erdogan al vertice del colosso industriale – rendono questa collaborazione ancora più significativa. La partnership strategica con Leonardo segna una pietra miliare importante nell’espansione della nostra impronta tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza nel mondo”.
Ancora da definire i tempi per l’avvio della progettazione e della realizzazione dei velivoli che in buona parte saranno realizzati grazie all’elevatissimo livello di tecnologia fornito dallo stabilimento di Leonardo Aircraft Division di Caselle, già in una posizione strategica all’interno del Global Combat Air Programme, progetto per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione che vede insieme all’Italia Giappone e Regno Unito.