In Piemonte allarme azzardo: 40% in più di ludopatici
15:52 Lunedì 05 Maggio 2025Anno record per il gioco. La spesa ha quasi raggiunto quella alimentare. Un italiano ogni 60 spende ogni giorni soldi per tentare la fortuna. Cresce il numero dei piemontesi in cura. Rossi (Pd): "Abrogata la nostra legge, il fenomeno è dilagato"
Il 2024 è stato l’anno record per il gioco d’azzardo. Tra lotto, gratta e vinci, slot machine e quant’altro gli italiani hanno speso qualcosa come 160 miliardi. Quasi quanto la spesa alimentare dell’intero Paese, dove gli stessi dati dicono che ogni 60 abitanti uno gioca quotidianamente, rischiando sempre più spesso di rimanere sul lastrico. E altri dati, non meno allarmanti, arrivano proprio dal Piemonte dove l’incremento dei ludopatici, ovvero dei pazienti in cura a causa del gioco, è cresciuto dal 2021 nientemeno che del 40%. Il fenomeno viene denunciato dal consigliere e segretario regionale del Pd, Domenico Rossi, sulla scorta dello studio dell’Università Bocconi, propedeutico al nuovo piano sanitario
Rossi parla di “un dato drammatico” e ricorda che “proprio nel 2021 la giunta di Alberto Cirio abrogò la precedente norma, voluta dalla maggioranza di centrosinistra nel 2016 per limitare l’eccesso di offerta, che aveva portato benefici ai cittadini sia sul piano del volume di gioco sia su quello del contrasto alla dipendenza”.
Dopo la stretta imposta dall’allora giunta regionale guidata da Sergio Chiamparino i volumi del gioco fisico e, di conseguenza, le relative perdite avevano visto una costante diminuzione con -272 milioni nel 2017, -225 milioni nel 2018, - 77 milioni del 2019, e -2.134 milioni nel 2020. “Un trend che si interrompe bruscamente nel 2021 con la nuova norma che fa registrare un +336 milioni di euro giocati” osserva l’esponente dem. Sotto il profilo della salute, l’entrata in vigore della legge del 2016 registrò una riduzione del 20% dei pazienti in carico ai servizi sanitari piemontesi per dipendenza dal gioco mentre nelle regioni limitrofe il fenomeno era in aumento: con un 10% in più in Lombardia, addirittura 29% in liguria, e 24% in Emilia Romagna.
Quello contenuto nel report della Bocconi, per Rossi “è un dato che non solo non va nascosto, ma su cui chiederemo un’informativa urgente in commissione per fare chiarezza e capire i dettagli di questo aumento: chi ne è maggiormente colpito? Quali attività comprende: il gioco on line o quello off line? Ma soprattutto, quali azioni sta mettend in campo regione Piemonte per arginare questa situazione che colpisce famiglie e fasce deboli della società?”.