Zooprofilattico, Cirio sceglie un dirigente del ministero
13:54 Martedì 06 Maggio 2025Per la presidenza dell'Istituto il governatore punta su Faragò, direttore dell'ufficio che controlla le merci di provenienza comunitaria. La designazione "caricata" dalla lista civica per archiviare le polemiche che hanno segnato a suo tempo la nomina di Durando
L’ultima volta era stato un piemontese designato però dalla Regione Liguria, in questa tornata è un calabrese a essere indicato dal Piemonte alla guida dell’Istituto Zooprofilattico. Sarà Floriano Faragò, nato a Cosenza il 1° dicembre 1969, una laurea in Igiene e sicurezza degli alimenti conseguita all’Università di Bari, il prossimo presidente di uno dei dieci istituti che in Italia si occupano di sanità animale, dell’igiene degli allevamenti e soprattutto di garantire la sicurezza dei cibi che mangiamo. Nelle febbrili trattative di questi giorni tra le formazioni del centrodestra il suo nome è stato indicato dalla Lista Cirio e molto probabilmente verrà votato dall’Aula di Palazzo Lascaris nella seduta di giovedì prossimo, assieme al componente del cda della Film Commission (l’assessore Marina Chiarelli vorrebbe la riconferma dell’uscente Beatrice Borgia, ma vi sono resistenze) e dei revisori dei conti in una serie di enti.
Se sul presidente uscente, Piero Durando, veterinario torinese e dirigente in servizio presso l'Asl To5, non mancarono a suo tempo polemiche – per una contestata violazione del limite di mandati e per la chiara matrice politica della nomina (una giovanile militanza nella Lega) – indicando Faragò il governatore Alberto Cirio ha voluto puntare su un tecnico di rango, già presente da anni a Torino: è infatti dirigente del Ministero della Salute, con responsabilità dell’ufficio Uvac per il Piemonte e la Valle d'Aosta, articolazione del dicastero che controlla l’applicazione della legislazione veterinaria e zootecnica sulle merci di provenienza comunitaria, funzione resa necessaria dopo l’abolizione dei controlli alle frontiere fra i Paesi dell’Unione europea.