DIRITTI & ROVESCI

"Espropriare i covi dei pusher", la Regione contro i ras delle soffitte

Alloggi degradati che diventano centri di spaccio e ricovero di criminali. L'assessore Marrone presenta un provvedimento per consentire di requisire gli immobili fatiscenti per destinarli a case popolari. Una risposta al situazione critica delle periferie

Un nuovo articolo inserito nella Legge regionale sulla Casa del Piemonte “permetterà di espropriare i covi del degrado e renderli case popolari”. Si tratta dell’esproprio di alloggi definiti scadenti per farne case popolari. La novità è stata presentata questa mattina in Giunta dall’assessore regionale alla Casa e alle Politiche sociali Maurizio Marrone (FdI), in risposta alla situazione critica delle periferie torinesi. “Lo spaccio di droga e la violenza – ha affermato – sono così radicati a Barriera o Aurora rispetto ad altre periferie torinesi, perché proprio in quei momenti quartieri proliferano le speculazioni immobiliari dei ras delle soffitte che lucrano riempiendo intere palazzine di spacciatori e delinquenti. Non si può pretendere che le forze dell’ordine possano svuotare un mare con un bicchiere, se le basi dello spaccio continuano a riempirsi di criminali negli alloggi dei palazzinari. Dopo aver impresso un giro di vite negli sgomberi delle occupazioni abusive nelle palazzine Atc, abbiamo trovato la soluzione legislativa giusta per chiudere i covi dei pusher, strapparli dagli artigli dei ras delle soffitte e trasformarli in case popolari destinate alle famiglie bisognose: un’inedita sfida coraggiosa di giustizia sociale che osiamo per amore delle nostre periferie più disagiate”.

Nel dettaglio, l’emendamento presentato in giunta e che approderà in aula in Consiglio Regionale durante il voto sulla legge di riordino prevede di aggiungere alla Legge regionale 17 febbraio 2010, numero 3 un articolo, 22ter, sull’esproprio per pubblica utilità di alloggi scadenti, ai fini del contrasto all’emergenza abitativa e della riqualificazione del territorio. Per definire la situazione di degrado degli alloggi sarà utilizzata la modalità già prevista e utilizzata dal Comune per certificare situazioni critiche. A titolo di esempio, “unità immobiliare che non dispone di impianto elettrico o di impianto idrico con acqua corrente nella cucina e nei servizi o che non dispone di servizi igienici privati o che dispone di servizi igienici comuni a più unità immobiliari”. O “immobili in cui risultano in scadenti condizioni almeno quattro dei seguenti elementi, dei quali tre devono essere propri dell’unità immobiliare: pavimenti, pareti e soffitti, infissi, impianto elettrico, impianto idrico e servizi igienico-sanitari, impianto di riscaldamento, elementi comuni, accessi, scale e ascensore oppure facciate, coperture e parti comuni in genere”.

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