Macugnaga: pista mountain bike da 1,4 mln, inchiesta bis sindaco

Per il sindaco di Macugnaga Alessandro Bonacci, da lunedì agli arresti domiciliari per frode processuale, depistaggio e falso, c'è anche una seconda vicenda giudiziaria, arrivata alla conclusione delle indagini preliminari. Anche in questo caso si tratta di reati amministrativi e delle relative conseguenze ambientali. Nel mirino dei giudici la costruzione di una pista per mountain bike, finanziata con 1,4 milioni di euro dei fondi Interreg dell'Unione Europea, che partendo dal borgo di Staffa (una delle frazioni di Macugnaga) sarebbe dovuta arrivare fino al Moro e poi ricongiungersi a un sentiero in territorio svizzero, nel comune di Saas-Almagell. La procura di Verbania contesta in sostanza il fatto che sia stata realizzata una modifica al progetto originale resa necessaria da difficoltà tecniche, senza però adottare una variante in corso d'opera, come prevedono le norme urbanistiche. E le modifiche, secondo i magistrati, violerebbero disposizioni ambientali in un'area di grande delicatezza. Le indagini preliminari per questo secondo filone sono arrivate a conclusione, e il relativo avviso è stato notificato a sei persone: il sindaco, il tecnico comunale, il direttore dei lavori e i titolari della ditta di Napoli aggiudicataria dell'appalto e di due imprese piemontesi a cui era stato affidato il subappalto. 

print_icon