Processo smog, pm sconfessati: la procura generale rinuncia all'appello contro Appendino e Fassino
11:50 Giovedì 08 Maggio 2025Termina dopo 7 anni la vicenda giudiziaria che ha visto sul banco degli imputati e poi prosciolti sette amministratori (fra cui Chiamparino, i due ex sindaci e i rispettivi assessori all'Ambiente). Un'inchiesta farlocca basata su un impianto a dir poco discutibile
Un’inchiesta farlocca, le cui basi sono parse fin dall’inizio a dir poco fragili, viene ora definitivamente archiviata. La Procura generale del Piemonte ha infatti rinunciato al ricorso in appello contro i proscioglimenti di sette amministratori (fra cui l'ex presidente della regione Sergio Chiamparino e gli ex sindaci Chiara Appendino e Piero Fassino, e i rispettivi assessori all’Ambiente) nel processo per l’inquinamento atmosferico a Torino. Per loro i pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace avevano disposto la citazione diretta a giudizio. Il reato contestato era inquinamento ambientale in forma colposa. La Corte ha così dichiarato il ricorso, che era stato presentato dalla procura ordinaria, “inammissibile”. I sette amministratori erano stati prosciolti dal giudice del tribunale Roberto Ruscello in sede di udienza predibattimentale. Ad annunciare la rinuncia al ricorso è stato il procuratore generale Lucia Musti, che si è presentata personalmente in aula.
La vicenda ha preso il via nel 2017, quando il comitato Torino Respira guidato da Roberto Mezzalama ha presentato un esposto a Palazzo di giustizia. Viene aperto un fascicolo per inquinamento ambientale e indagati gli amministratori locali che si sono succeduti tra il 2015 e il 2020. Si procede per inquinamento ambientale in forma colposa. La contestazione viene circoscritta a un periodo di tempo che termina nel 2019. Per questo motivo i nomi dell’attuale governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e dell'assessore regionale Matteo Marnati sono stati stralciati e inseriti in un secondo filone attualmente ancora in corso di indagine.