Habemus papam, fumata bianca: l’americano Prevost
18:12 Giovedì 08 Maggio 2025I 133 cardinali, chiusi nel Conclave, hanno scelto il successore di Francesco. Prenderà il nome di Leone XIV. Poco dopo le 18, dal comignolo sulla Cappella Sistina l'avvenuta elezione nel secondo giorno di votazioni, al quarto scrutinio - VIDEO
Il nuovo Pontefice è stato eletto al quarto scrutinio del secondo giorno del Conclave per l'elezione del nuovo Papa. È Robert Francis Prevost. che prenderà il nome di Leone XIV. Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost è considerato un papa “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti. La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant'Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri). I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981. Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia. Il suo ministero ha attraversato confini e continenti: dalla formazione negli Stati Uniti alla missione in Perù, dove è stato vescovo di Chiclayo per quasi un decennio, diventando una figura di riferimento nella pastorale latinoamericana. Ha guidato la Congregazione agostiniana a livello mondiale come priore generale per due mandati. Da gennaio 2023, Francesco lo ha chiamato a guidare uno dei dicasteri più strategici della Curia romana: quello che sceglie i vescovi.
Mercoledì i 133 cardinali elettori erano rimasti chiusi nella Cappella Sistina per più di 3 ore prima di mandare il segnale che nessuno aveva ottenuto abbastanza voti per succedere a Francesco. Stando alle norme della costituzione apostolica, perché un candidato sia scelto servono i due terzi dei voti. Oggi in piazza San Pietro almeno 12mila fedeli sono rimasti col naso all'insù guardando al comignolo, fino alla notizia che tutti aspettavano.
A pronunciare l’Habemus Papam sarà il protodiacono Dominique Mamberti. È la cosiddetta “stanza delle lacrime” ad ospitare l’ultima tappa dell’elezione del nuovo Romano Pontefice, prima della proclamazione e della sua uscita pubblica dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. La stanza è in realtà una sacrestia dove, tra l’altro, tradizionalmente, il nuovo pontefice avrà modo di scegliere i paramenti papali preparati in precedenza e di tre diverse misure che possono approssimativamente adattarsi alla taglia del nuovo eletto. Dopo l’annuncio il nuovo Papa si affaccerà dal Balcone delle Benedizioni per salutare e dare la sua prima benedizione. Nella Cappella Sistina, dopo aver raggiunto il quorum il prescelto ha prima accettato l’elezione canonica e poi indicato il nome pontificale.
Dal 1900 in poi sono stati cinque i Papi eletti al secondo giorno di conclave: prima di questo è toccato a Pio XII, Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco. A ridosso del secondo conflitto mondiale si tenne il conclave più breve del secolo scorso: bastarono tre scrutini in due giorni ad Eugenio Pacelli per salire al soglio pontificio con il nome di Pio XII, il 2 marzo del 1939. Albino Luciani raggiunse il quorum in due giorni e quattro scrutini diventando papa il 26 agosto del 1978 con il nome di Giovanni Paolo I. Anche Joseph Ratzinger, primo Papa del terzo millennio con il nome di Benedetto XVI, fu eletto in due giorni e quattro scrutini, il 19aprile del 2005. A Jorge Mario Bergoglio sono stati sufficienti cinque scrutini e due giorni il 13 marzo 2013.