Salute mentale, Canalis e Valle rilanciano l'allarme dopo lo studio Bocconi
11:59 Venerdì 09 Maggio 2025
La consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis e il vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle tornano a puntare i riflettori sulle criticità della salute mentale in Piemonte, appoggiati dai dati preoccupanti emersi da uno studio della Bocconi, propedeutico al Piano socio sanitario regionale. Il rapporto conferma i timori espressi da oltre quaranta associazioni piemontesi, tra cui CIPES, Insieme, Fondazione Casa dell’Ospitalità, +Diritti, Di.A.Psi Savigliano-Fossano-Saluzzo e Il Bandolo, che già nel maggio 2024 avevano presentato una piattaforma di richieste alla politica regionale, ribadite in un’audizione in IV Commissione a dicembre. Secondo i dati, la spesa per la salute mentale in Piemonte nel 2022 è stata di appena 64 euro pro capite, l’8,4% in meno rispetto alla media nazionale di 70 euro. Ancora più critico, solo il 2,7% del Fondo sanitario regionale è destinato a questo settore, contro il 3% nazionale. Lo studio evidenzia una scarsa capacità di intercettare precocemente i bisogni, con significative disparità nelle risorse e negli approcci tra le diverse aree della regione. Il Piemonte soffre di una dotazione di personale limitata – appena 39 professionisti ogni 100.000 abitanti contro i 60 della media nazionale – e di una carenza di strutture come Comunità Alloggio e Appartamenti semi protetti. Sebbene la regione eccella nella presa in carico in strutture residenziali, questo si traduce in lunghe permanenze, basso turnover e tempi di attesa prolungati per i trattamenti successivi, a causa di una scarsa integrazione sociosanitaria e di risorse territoriali insufficienti.
“Questi dati, terzi e imparziali, confermano la necessità di un cambio di passo nelle politiche regionali sulla salute mentale – dichiarano Canalis e Valle –. Abbiamo chiesto di portare la spesa almeno al 3% del Fondo sanitario, ma abbiamo ottenuto solo un impegno generico. Servono più personale, con un aumento a 60 professionisti ogni 100.000 abitanti, l’apertura dei Centri di Salute Mentale per 12 ore al giorno, 6 giorni su 7, e un potenziamento dei servizi di Neuro Psichiatria Infantile per affrontare il crescente disagio tra bambini, adolescenti e giovani. È indispensabile anche attivare la Consulta Regionale per la Salute Mentale”.
I due esponenti dem sottolineano anche l’urgenza di affrontare le ricadute del rinnovo del contratto nazionale della cooperazione sociale, che rischia di mettere in difficoltà le strutture residenziali e semi residenziali. “La Giunta Regionale deve intervenire con un lieve aumento delle risorse, una cifra esigua rispetto al bilancio complessivo, per tutelare lavoratori, datori di lavoro e soprattutto gli utenti”, concludono Canalis e Valle.