Stellantis declassata, Moody's taglia il rating
13:59 Venerdì 09 Maggio 2025Da Baa1 a Baa2. Redditività in calo e ritardi nei lanci di nuovi modelli pesano sul gruppo. Un mercato difficile in cui le tensioni commerciali rallentano la ripresa. La liquidità resta solida, ma i benefici si vedranno solo a partire dal 2026
Continua il periodo critico per Stellantis: l’agenzia Moody’s ha abbassato il rating a lungo termine del gruppo automobilistico da Baa1 a Baa2, confermando quello a breve termine a (P)P-2. L’outlook, però, passa da negativo a stabile, segno che qualche spiraglio di luce si intravede, ma il cammino resta in salita. Una notizia che scuote il quartier generale di Torino e non solo, in un momento già critico per l’industria automotive.
Alla base della decisione, spiega Moody’s, c’è un contesto di mercato sempre più ostico. “Ci aspettiamo che il recupero degli indicatori di credito, in particolare margini e flusso di cassa libero, sarà più complesso”, si legge nel comunicato. Dopo anni di profitti robusti, il 2024 ha segnato un brusco stop per Stellantis: negli Stati Uniti, la necessità di smaltire scorte ha spinto a politiche aggressive sui prezzi, mentre in Europa i ritardi nei lanci di nuovi modelli – legati alle difficoltà nella transizione verso le piattaforme multi-energia – hanno pesato come macigni. Un mix letale che ha eroso la redditività del gruppo.
Nonostante le misure correttive avviate dalla società, il quadro resta fragile. “Il contesto macroeconomico debole e le crescenti tensioni commerciali aumentano i rischi di esecuzione e potrebbero rallentare la ripresa”, avverte Moody’s. I tanto attesi nuovi lanci di prodotto, che dovrebbero risollevare le sorti del gruppo, non mostreranno effetti concreti prima del 2026. Una prospettiva che non fa dormire sonni tranquilli agli investitori.
Eppure, non tutto è perduto. Stellantis può contare su un solido profilo di liquidità, che offre ossigeno per affrontare le turbolenze e implementare il piano di rilancio. Ma il tempo stringe: il mercato non aspetta, e la concorrenza – specialmente nel settore delle auto elettriche – è più agguerrita che mai. Per ora, il semaforo è giallo: il rischio di deragliamento è dietro l’angolo, ma la strada per il recupero, seppur tortuosa, è ancora aperta.