POLITICA & GIUSTIZIA

"Delmastro presente allo sparo". Rivelazioni clamorose di Pozzolo

In quella notte di Capodanno, quando dalla pistola del deputato è partito il colpo che ha ferito uno dei presenti alla festa, il sottosegretario era nella stanza e non fuori a fumare. La testimonianza a Report nella puntata di domenica - VIDEO

Non era fuori a fumare, ma Andrea Delmastro sarebbe stato presente al momento dello sparo. A riaprire il caso, fornendo una versione che smentirebbe quanto finora affermato dal sottosegretario alla Giustizia, è il protagonista principale di quella notte di Capodanno di due anni fa nel borgo piemontese di Rosazza, in provincia di Biella, quando un proiettile partito da una pistola ferì uno dei presenti alla festa, Luca Campana, 31enne elettricista cognato del capo della scorta del sottosegretario. Il parlamentare di Fratelli d’Italia, sospeso dal partito a cui peraltro pare non aver più rinnovato l’iscrizione, lo rivela in un’intervista a Report, nella puntata che andrà in onda domenica sera, anticipata da un video pubblicato sui social del conduttore Sigfrido Ranucci.

“Il fango doveva cadere solo su di me”, afferma il deputato, aggiungendo un dettaglio inedito: “Delmastro era nella stanza dello sparo”. Una dichiarazione che smentirebbe dunque apertamente la versione ufficiale fornita dal sottosegretario fino a questo momento. “Sul caso Delmastro, abbiamo raccolto la testimonianza di Pozzolo che ha smentito tutte le versioni fino ad oggi esistenti dicendo che Delmastro era presente al momento dello sparo – ha spiegato il giornalista a Otto e mezzo su La7 –. Ha detto anche che è stato costretto al silenzio dal partito e che la responsabilità di questo incidente di percorso è ricaduta su di lui. Secondo Pozzolo a sparare sarebbe stato l’allora caposcorta di Delmastro, Pablito Morello, oggi in pensione, che però nega. Nonostante fossero presenti pubblici ufficiali e uomini delle istituzioni, non sapremo mai cosa è successo quella sera, neanche da un punto di vista giudiziario”.

Non c'è comunque nessun dubbio sulla matrice dell’episodio: si trattò di un incidente di natura colposa. Pozzolo aveva atteso la mezzanotte in famiglia nella casa di Campiglia Cervo, a pochi chilometri da Rosazza. Poi aveva raggiunto la Pro Loco per riunirsi con i partecipanti a una festa cui avevano preso parte amici, simpatizzanti ed esponenti locali del partito. Il cenone era ormai terminato e la maggior parte degli ospiti si stava preparando a rincasare. Al momento dello scoppio, è stato finora affermato, Delmastro era fuori dal locale: stava caricando in auto la propria parte di pietanze avanzate, approfittando per fare qualche boccata di sigaretta.

Il deputato spiegò di avere la pistola perché in possesso di regolare porto d’armi. Secondo la procura di Biella, però, era un oggetto da detenere solo “in regime di collezione”. Nei confronti di Pozzolo, è stata pronunciata sentenza di non luogo a procedere per tre reati contestati: lesioni personali colpose ai danni di Campana, accensione ed esplosioni pericolose, omessa custodia di armi. Per questi ultimi due reati, Pozzolo aveva chiesto e ottenuto l’oblazione. Dovrà quindi rispondere di porto illegale di arma comune da sparo e porto illegale di munizionamento da guerra.

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