RUOTE SGONFIE

Giro d'Italia, la Regione stringe i cordoni. Cairo piange miseria

Una beffa dal Piemonte per l'editore dal braccino corto. Alla corsa rosa settecentomila euro contro gli 8 milioni del 2024: basteranno? Inoltre dovrà partecipare a un bando sui Grandi Eventi. Tra basket, scherma, twirling e sci nautico la coperta è corta

Il Giro d’Italia, sacro totem del ciclismo tricolore, quest’anno in Piemonte dovrà accontentarsi delle briciole. O quasi. Per la prima volta, la Regione ha deciso di non finanziare la corsa rosa con il consueto contratto diretto con Rcs, la potente macchina organizzativa di Urbano Cairo, patron de La Gazzetta dello Sport. Addio agli 8 milioni di euro sborsati l’anno scorso per portare le maglie rosa a sfrecciare tra le colline di Langhe, Monferrato e oltre. Nel 2025, il Giro dovrà passare attraverso il bando per i Grandi Eventi, un calderone da un milione e mezzo di euro che la Giunta guidata da Alberto Cirio ha destinato a tutti gli eventi sportivi di richiamo. E la coperta, come al solito, è corta.

A contenderselo, oltre al Giro, ci sono le Final 8 di basket a Torino, i Mondiali di sci nautico a Recetto, il Gran Prix di scherma e persino i Mondiali di twirling, che di glamour ciclistico hanno ben poco. Risultato? Al Giro, secondo le stime, spetterebbero circa 700 mila euro, una cifra che fa storcere il naso a Cairo e al suo braccio destro, l’ex atleta e Ad di Rcs Sport, il rivolese Paolo Bellino. Una batosta, considerato che l’anno scorso il Piemonte aveva aperto il portafoglio senza battere ciglio.

La scelta, orchestrata dall’assessore allo Sport Marina Chiarelli, puzza di mossa politica. Una strizzata d’occhio a chi chiede più equità nella distribuzione dei fondi, ma anche un rischio calcolato: spalmare le risorse su più eventi per non sembrare troppo “ciclocentrici”. Peccato che il piano possa trasformarsi in un boomerang. Fonti vicine a Rcs parlano di un Cairo furibondo, poco abituato a vedersi scavalcato da twirling e sci nautico. E c’è di più: se la spartizione dei fondi dovesse rivelarsi più complicata del previsto, il Giro potrebbe addirittura ritrovarsi con meno di quanto preventivato. Un’ipotesi remota, certo, ma che già fa tremare i polsi a chi sogna le tappe piemontesi come vetrina internazionale.

Insomma, la Regione ha deciso di giocare al risparmio, trovando una Chiarelli più taccagna dello stesso Cairo. E il patron di Rcs, che i conti sa farli quadrare, questa volta potrebbe essersi trovato spiazzato.

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