Accoltella l'uomo che la sfregiò, non era un caso di Codice Rosso

Non era un caso di 'codice rosso' quello di cui fu vittima, tre anni fa, la donna che nei giorni scorsi a Montanaro (Torino) ha accoltellato il suo aggressore. Il procedimento penale scaturito da quella vicenda, inoltre, non è stato archiviato ma è ancora in corso. Lo si ricava da una nota diffusa dal procuratore generale del Piemonte, Lucia Musti, a seguito della pubblicazione di alcune notizie giornalistiche on line. Alla donna, di 31 anni, rimase sfregiata. Non si tratta di 'codice rosso' perché, come spiega il magistrato, fra le parti non sussistono rapporti di tipo sentimentale, affettivo o familiare. Della vicenda (così come dell'accoltellamento) si sta occupando la procura di Ivrea, di cui Musti evidenzia "la consueta professionalità e tempestività". "Relativamente alle notizie di stampa - è il testo del comunicato del procuratore generale - diffuse in data odierna 10 maggio relative al recente accoltellamento posto in essere da una donna per vendetta a seguito di un precedente episodio di sfregio in suo danno perpetrato circa tre anni orsono e che, per quanto riportato da alcuni organi di stampa, sarebbe stato archiviato nonostante si trattasse, a loro dire, di procedura di codice rosso, appare opportuno precisare quanto segue. In primo luogo, si tratta di vicenda che non rientra tra i reati di codice rosso non sussistendo tra le parti alcun rapporto o di tipo sentimentale o affettivo o familiare. In secondo luogo, non è stato archiviato alcun procedimento in quanto, a seguito del primo episodio di lesioni in danno della donna, la Procura della Repubblica di Ivrea ha esercitato nei tempi di legge l'azione penale, con procedimento in corso". "Per quanto riguarda invece la recentissima vicenda dell'accoltellamento - prosegue il comunicato - la stessa vede indagata la donna, precedente persona offesa, nei confronti del precedente aggressore ed il procedimento avrà il suo corso. Pertanto, questa Procura Generale evidenzia con riferimento ad entrambi gli episodi criminosi che i medesimi non sono inquadrabili nell'ambito dei reati di codice rosso ma sono inseriti in un contesto di conflittualità accidentale, non motivata da precedenti rapporti interpersonali". "Giova in questa sede - è la conclusione della nota di Lucia Musti - evidenziare che la Procura della Repubblica di Ivrea ha, in entrambi gli episodi criminosi sopra enunciati, agito con la consueta professionalità e tempestività". 

print_icon