Avs-Se, suicidio in carcere frutto di propaganda securitaria
15:05 Lunedì 19 Maggio 2025
"La drammatica notizia del suicidio nel carcere di Torino di un uomo di 42 anni è tristemente emblematica del corto circuito della propaganda securitaria per 'risolvere il problema delle periferie'. Erano davvero necessari, per un reato come il suo, l'arresto e la detenzione in un carcere sovraffollato e notoriamente in sofferenza?". E' il commento di Alice Ravinale, consigliera regionale (Avs) in Piemonte, e di Sara Diena, consigliera comunale (Se) a Torino. "Anche i sindacati di polizia penitenziaria - aggiungono - ribadiscono che la questione della salute mentale è sempre più centrale per la tenuta del carcere. Quale sorveglianza vi è stata per verificare che la detenzione avvenisse in condizioni di sicurezza?". Per Ravinale e Diena la vicenda ripropone il tema "della discriminazione delle persone straniere, che hanno un tasso di misure cautelari più alto della media". Inoltre "il sistema repressivo invocato da destra si scontra con una situazione di emergenza delle carceri italiane" con una situazione che "è destinata a peggiorare a causa delle norme sciagurate introdotte con il Dl sicurezza". "Continuiamo a ripeterlo, al disagio sociale non si può rispondere con il carcere" è la conclusione.