C'è nuova Speranza per MiTo col Reviglio boy Meomartini
18:07 Domenica 01 Giugno 2025Cambio della guardia al vertice della rassegna musicale. I sindaci Sala e Lo Russo nominano il manager milanese alla presidenza e affidano la direzione artistica alla Scappucci, prima donna italiana a dirigere un'opera alla Scala. La primogenitura torinese
Nuovi volti alla guida di MiTo Settembre Musica, il festival che da anni unisce Milano e Torino in un abbraccio culturale all’insegna della musica classica. I sindaci delle due città, Beppe Sala e Stefano Lo Russo, hanno annunciato le nomine di Alberto Meomartini come nuovo presidente, in sostituzione di Anna Gastel, scomparsa a gennaio dello scorso anno, e di Speranza Scappucci come direttrice artistica, che dal 2026 prenderà il testimone dal compositore Giorgio Battistelli. Un passaggio di consegne che promette di mantenere alta la bandiera di un evento unico nel panorama italiano.
Scappucci, romana, 52 anni, è un nome che risuona nei teatri più prestigiosi del mondo. Con un’agenda fittissima, la direttrice d’orchestra è pronta a portare la sua energia e visione a MiTo. Solo questo mese, dirigerà Traviata a Monaco e all’Arena di Verona, seguita da I vespri siciliani al Covent Garden, dove dal 2026 sarà direttrice principale ospite. E ancora, Un ballo in maschera all’Opéra di Parigi e, a giugno, Lucia di Lammermoor alla Scala, dove nel 2022 è stata la prima donna italiana a dirigere un’opera. Il suo incarico a MiTo sarà biennale, con l’obiettivo di plasmare le stagioni 2026 e 2027. “Con entusiasmo e senso di responsabilità” – ha dichiarato la Scappucci – si prepara a lasciare il suo segno.
Entra subito in carica Meomartini, classe 1947, milanese doc, legato a Torino fin dagli esordi professionali. Il manager, infatti, che vanta nel suo curriculum incarichi di vertice in Eni, Snam, Italgas e Saipem, è stato collaboratore e assistente di Franco Reviglio, professore nell’Università subalpina e ministro delle Finanze, animando, insieme a Domenico Siniscalco, Giulio Tremonti, Mario Baldassarri, Franco Bernabè e Giuliano Segre quel gruppo di economisti e amministratori di azienda passato alle cronache come i “Reviglio boys”. “Da subito ci metteremo al lavoro per le programmazioni 2026 e 2027, con l’obiettivo di mantenere l’eccellenza di MiTo” – ha assicurato Meomartini, ringraziando i sindaci Sala e Lo Russo e gli assessori alla Cultura Rosanna Purchia e Tommaso Sacchi.
MiTo Settembre Musica, che il prossimo 3 settembre inaugurerà la sua diciannovesima edizione, è “una delle esperienze culturali più importanti nate dalla collaborazione tra Milano e Torino”, come ha sottolineato il sindaco Sala. Nato nel 1978 come Settembre Musica dall’intuizione di Giorgio Balmas, assessore alla Cultura della giunta rossa di Diego Novelli, il festival ha rivoluzionato l’approccio alla musica classica, portandola fuori dalle sale da concerto per avvicinarla a un pubblico più ampio. Piazze, chiese, cortili: luoghi non convenzionali hanno ospitato concerti a prezzi popolari, con programmi innovativi che hanno fatto scuola. Nel 1986, la direzione artistica passa a Roman Vlad ed Enzo Restagno, che guidano l’evento fino al 2006. L’anno successivo, il gemellaggio con Milano dà vita a MiTo Settembre Musica, un progetto ambizioso che trasforma le due città in un “immenso palcoscenico” con oltre 100 concerti ciascuna, tra teatri, auditorium e spazi pubblici.
Da Restagno, che rimane alla guida fino al 2015, a Nicola Campogrande e poi a Battistelli, il festival “è stato capace di rinnovarsi senza perdere la sua identità e mantenendo sempre al centro il suo pubblico. Un successo che vogliamo ulteriormente consolidare con queste nomine”, ha dichiarato il sindaco Lo Russo.