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Auto vecchie, stangata europea: revisione da fare ogni anno

La Commissione von der Leyen intende dimezzare la durata del "collaudo" per gli autoveicoli con più di 10 anni. In Italia sono oltre la metà del parco circolante. Le barricate della Lega. Tovaglieri: "Misura per colpire cittadini e automotive in nome del Green Deal"

Mentre strilla ai dazi di Donal Trump, l’Unione Europea in silenzio appronta un’altra mazzata, rigorosamente autarchica, di cui potrebbero far presto le spese gli automobilisti italiani. Nell’aggiornamento della direttiva sui controlli tecnici dei veicoli commerciali una forse non disinteressata manina a Bruxelles ha infilato la proposta di ridurre dagli attuali due anni ad uno il periodo che deve passare da una revisione all’altra degli autoveicoli con più di dieci anni di età. Tradotto in soldi, tutti i proprietari di auto, così come di furgoni, sia per uso privato sia commerciale immatricolati dieci e più anni fa dovranno sborsare circa 80 euro ogni dodici mesi, raddoppiando di fatto la spesa.

La proposta della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen viene motivata dall’intento di accentuare la sicurezza stradale. E per suffragare questa tesi a Bruxelles si citano i dati secondo cui nel corso del 2024 sono state poco meno di 20mila le persone decedute in seguito a incidenti stradali all’interno dell’eurozona. Un numero considerato ancora troppo elevato e tale da giustificare una revisione delle attuali normative, anche se la riduzione del periodo di validità della revisione sembra piuttosto un ulteriore effetto del pur azzoppato Green Deal.

Tempi dimezzati

In Italia fino ad oggi la norma prevede la prima revisione dopo quattro anni dall’immatricolazione e poi a cadenza biennale. Dimezzare questo periodo per tutti gli autoveicoli con più i dieci anni significa colpire una vasta fascia di automobilisti. Basti considerare che l’età media del parco auto circolanti nel Paese è di 11 anni e 8 mesi, aumentata del 2% in soli dodici mesi e destinata a crescere ancora in fretta. 

Non poche le differenze, anche in questa circostanza, tra le varie regioni. Quella con le automobili più data è la Basilicata che registra un’età media di 13 anni e 9 mesi. Si discostano poco i dati di Calabria, SiciliaSardegna e Molise, mentre le quattroruote più giovani, si fa per dire, sono in Toscana con 10 anni e 7 mesi, seguita dalla Lombardia con 11 anni e un mese.

Età media in Piemonte: 11 anni

Cresce il dato in Piemonte dove l’età media è di 11 anni e 8 mesi, con ulteriori differenze tra le varie province.  Auto più anziane nell’Astigiano, così come in provincia di Cuneo e di Biella dove la media arriva a 12 anni e 3 mesi, scendendo a 12 anni nell’Alessandrino, 11 anni e 11 mesi in provincia di Vercelli, un mese in meno nel Verbano-Cusio-Ossolaper arrivare a 11 anni e 8 mesi in provincia di Novara e registrando il parco auto meno datato a Torino e provincia dove ci si ferma a 11 anni e 6 mesi.

Mazzata sugli automobilisti

Se poi si considera che a fine 2023 il 57,9% delle auto circolanti aveva superato i due lustri, ovvero su cento veicoli praticamente 60 rientrano nella fascia per cui l’Unione Europea vuole dimezzare i tempi di validità della revisione, ben si comprende l’impatto economico di una misura di tal fatta, così come l’intensità delle voci contrarie già registrate a Bruxelles.

Lega sulle barricate

Quella più forte arriva dalla Lega. “Una proposta che non ha senso ed è fuori dalla realtà”, la bocciatura dell’europarlamentare Isabella Tovaglieri.  “Il provvedimento danneggerebbe soprattutto gli italiani, il cui parco auto è particolarmente vetusto e non tiene conto del fatto – sostiene la parlamentare europea della Lega - che non tutti, di questi tempi, hanno la capacità economica di comprare un’auto nuova, men che meno un’auto elettrica. Si va nella direzione opposta rispetto a quella che noi avevamo auspicato”. Per il partito di Matteo Salvini, quello di Bruxelles altro non è se non “l’intento della Commissione di boicottare il settore dell’automotive, sia per quanto concerne le case automobilistiche, sia per quanto concerne i consumatori. Un balzello in più in capo a chi possiede un’auto, che oggi praticamente viene demonizzato manco fosse un serial killer dell’ambiente”.

E, tanto per non farsi mancare nulla, alle viste potrebbe esserci anche un ritocco al rialzo del costo della revisione che, nel corso dell’anno, salirebbe 90 euro. Oggi da pagare ogni due anni, ma in un domani assai ravvicinato nel calendario di Bruxelles la cifra uscirebbe ogni dodici mesi per oltre la metà degli automobilisti italiani.

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