2 Giugno, Festa della Repubblica.
Cirio celebra un monarchico
13:56 Lunedì 02 Giugno 2025
Nessuno scandalo. Il governatore vola ad Atene per rendere onore a Santorre di Santa Rosa, eroe piemontese che sognava una monarchia costituzionale. Tra commemorazioni, diplomazia e un occhio al Salone del Libro 2026, il Piemonte si riscopre europeista
Cortocircuiti della storia: nel giorno in cui l’Italia celebra la Repubblica, il presidente del Piemonte Alberto Cirio vola ad Atene per rendere omaggio a un monarchico, sia pur di quelli illuminati, Santorre di Santa Rosa, al secolo Santorre Annibale Filippo Derossi, conte di Pomerolo, signore di Santarosa (1783-1825). Non un monarchico qualsiasi, intendiamoci: il saviglianese che 200 anni fa sacrificò la vita per la libertà, prima in Italia e poi in Grecia, sognando una monarchia costituzionale per il Piemonte e lottando per l’indipendenza ellenica contro l’Impero Ottomano. E così, nello Zappeion di Atene, per le celebrazioni organizzate dall’ambasciata italiana, Cirio si presenta con una delegazione che intreccia politica, accademia e orgoglio cuneese: la vicesindaca di Savigliano Federica Brizio e lo storico e professore emerito Sergio Soave, altro saviglianese doc, in passato sindaco, per tre legislature deputato del Pci-Pds-Ds, poi presidente regionale del Pd.
“Ringrazio l’ambasciatore Cuculi per aver accolto la mia proposta e averci permesso di celebrare questo momento” ha dichiarato Cirio, con quel tono che mescola diplomazia e un pizzico di orgoglio sabaudo. “Nel giorno della nostra Repubblica, ricordare un uomo che ha combattuto per l’indipendenza, in Italia e in Grecia, è significativo. Santorre di Santa Rosa, monarchico con il sogno di una Costituzione, è un grande piemontese e un grande italiano, che unisce le storie di Italia e Grecia in un ideale romantico, modernissimo e profondamente europeo: la libertà e l’autodeterminazione dei popoli.” Un discorso che suona quasi come una strizzata d’occhio a chi, oggi, cerca valori che tengano insieme passato e futuro.
Il saviglianese che sognava la Costituzione
Nato a Savigliano nel 1783, Santorre di Santa Rosa, figlio di una famiglia di tradizioni militari, ex sindaco della sua città, carbonaro con il pallino della libertà, sognava un Piemonte meno assolutista, con la Costituzione di Cadice del 1812 come faro. Ma il 1821 gli spezzò le ali: il rifiuto di Carlo Alberto di appoggiare i moti liberali lo costrinse a fuggire. Da lì, la sua parabola lo porta in Grecia, in piena guerra d’indipendenza contro l’Impero Ottomano. Sbarcato a Navarino il 21 aprile 1825, si schiera con i resistenti greci. L’8 maggio, a Sfacteria, un soldato egiziano pone fine alla sua vita con una fucilata. Aveva 41 anni. Pochi giorni dopo, il quotidiano greco L’Amico della Legge ne cantava le lodi, riconoscendo il suo sacrificio per la causa ellenica.
“È straordinario che a 200 anni dalla sua morte Italia e Grecia si incontrino per ricordare un uomo che ha incarnato la lotta per la libertà” ha detto Soave, convinto che una simile parabola umana e politichi meriti un posto nei libri di scuola. E da Savigliano, il sindaco Antonello Portera non nasconde l’orgoglio: “Siamo onorati che il nostro concittadino venga celebrato con tanto affetto. I suoi ideali di libertà, per quanto legati a una monarchia costituzionale, sono ancora attuali. Oggi rinsaldiamo il legame con il popolo greco”. Parole che sanno di radici profonde e di un pizzico di campanilismo cuneese.
Cirio tra diplomazia e Librolandia
Ma Cirio non si è limitato a deporre corone e a celebrare un monarchico in terra repubblicana. In mattinata, ha incontrato il viceministro greco alla Cultura, Jason Fotilas, con delega all’editoria. Sul tavolo, un progetto che guarda al futuro prossimo: il Salone del Libro di Torino 2026, quando la Grecia sarà paese ospite. “Abbiamo concordato di fissare presto una riunione con il direttore del Salone, Benini, per costruire un percorso che coinvolga università e scuole” ha spiegato Cirio. “Il rapporto con la Grecia è parte della formazione dei nostri studenti, soprattutto di chi fa studi classici. Siamo pronti a costruire gemellaggi e viaggi studio”. E, ciliegina sulla torta, Fotilas sarà in Piemonte già a settembre, per scoprire il territorio e proseguire il dialogo.
Il Mediterraneo piemontese
C’è un pizzico di paradosso, di quelli di cui è costellata la nostra storia patria: celebrare la Repubblica rendendo omaggio a un monarchico, per quanto costituzionale, è una di quelle stranezze che potrebbero fare sorridere. Ma l’omaggio a Santorre di Santa Rosa non è che la testimonianza di quel tortuoso processo di costruzione della nostra identità di nazione, a partire da quella piemontese che in larga parte ne è stata la scintilla originaria. Del resto, il primo inquilino del Quirinale è stato il monarchico Enrico De Nicola. Chissà se con questa missione Cirio abbia voluto marcare il tratto di un Piemonte che guarda oltre i propri confini, che riafferma la matrice europeista e che usa la cultura come leva politica? La scelta di un eroe che unisce Italia e Grecia è un messaggio di valori universali, ma anche un modo per posizionare il Piemonte al centro di un progetto che potrebbe avere ricadute non solo culturali. Ad Atene si brinda a Santorre, monarchico con il cuore repubblicano. A Savigliano, si sogna in grande. E in Piemonte, si prepara il terreno per un 2026 che profuma di Mediterraneo. Non solo quello di Salvatores.