Referendum sulla sanità, una vittoria senza passare dalle urne
Gioele Urso 15:02 Martedì 03 Giugno 2025Il segretario della Cgil piemontese Airaudo è comprensibilmente soddisfatto. Il Comitato promotore ha nei fatti portato a casa il risultato che voleva, ovvero l'abrogazione della collaborazione tra Asl e privati. Il centrodestra "supera" la vecchia legge - VIDEO
“Oggi qualcuno diceva che avrebbero fatto lo sgambetto, invece la notizia è che si preparano a cambiare loro. Mi sembra un risultato del comitato”. Giorgio Airaudo, il segretario della Cgil piemontese, è nonostante tutto soddisfatto. I cittadini non andranno alle urne per il referendum sulla sanità pubblica, ma la Regione Piemonte abrogherà l'articolo 23 della legge del 2012 sulle sperimentazioni gestionali.
Al termine di una mattinata di passione, il Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure, promotore della consultazione, ha nei fatti portato a casa dunque il risultato che voleva. Nei fatti, perché si dovrà aspettare che la proposta avanzata al comitato questa mattina – martedì 3 giugno 2025 – dall’assessore ai rapporti con il consiglio regionale, Gian Luca Vignale, diventi realtà. Sarà infatti la Giunta Cirio a varare una proposta di legge che abroghi proprio l’articolo 23 della legge regionale del 2012 che prevede la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari.
Intenzione che è stata confermata anche dal presidente Cirio che ha garantito che "gli uffici della giunta stanno definendo il testo del disegno di legge che sarà approvato entro la settimana per arrivare in Commissione e in Aula già la prossima settimana e che consentirà di superare la norma attuale, raccogliendo anche le istanze avanzate dal comitato promotore". Urne scongiurate.
Viene bocciata la possibilità che i cittadini piemontesi si esprimano sul tema votando, come voluto dal comitato. “L’argomento del referendum era giusto, il referendum era legittimo, la legge è sbagliata tanto che la Giunta decide di cambiarla e questo è il risultato concreto”, commenta Airaudo, “Manca però la partecipazione: penso che una politica che ha paura di chiedere un parere ai cittadini e alle cittadine è fragile, insicura”.
Un referendum che per il comitato era fondamentale per un motivo che è stato spiegato dall’ex assessora alla Sanità ai tempi di Bresso, Eleonora Artesio: “Per noi c’è un aspetto sostanziale dal punto di vista della partecipazione civica. Assistiamo a un progressivo slittamento del sistema sanitario verso il privato. Crediamo che il dibattito partecipato possa illustrare alla politica quale sia il sentimento della cittadinanza”. Tanto che in piazza davanti agli attivisti lo stesso Airaudo ha promesso: “Ci terrei a dire che noi ne abbiamo in canna un altro paio di referendum possibili sulla sanità in Regione Piemonte. Quindi se pensano di averla risolta così si sbagliano”.