In Piemonte tira un'aria migliore ma niente pasticci sugli Euro 5
16:09 Martedì 03 Giugno 2025Lo scorso anno le concentrazioni di micropolveri (pm10) sono state le più basse degli ultimi vent'anni e la situazione è migliorata pure nei primi cinque mesi del 2025. Non ci saranno proroghe né deroghe ma per superare il blocco si attende l'ok da Roma
Il Piemonte respira aria più pulita, con il 2024 che segna il record di soli 54 giorni di superamento dei limiti di pm10, il miglior dato degli ultimi vent’anni, e i primi cinque mesi del 2025 che confermano il trend positivo. È quanto emerge dalla Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte, presentata da Arpa e Regione. Ma tra i progressi su qualità dell’aria, bonifiche e gestione rifiuti, il ricordo del pasticcio sul blocco dei diesel Euro 5 aleggia come monito: un caos che costrinse il governo a intervenire con una legge ad hoc per scongiurare una crisi sociale ed economica. L’auspicio è che non si ripetano errori simili.
Un pasticcio da non ripetere
Nel recente passato, il Piemonte si trovò al centro di una bufera. Il blocco dei diesel Euro 5, previsto dal 15 settembre 2023 in 76 comuni (tra cui Torino) per ottemperare alle norme Ue anti-inquinamento, rischiava di mettere in ginocchio famiglie e imprese. Con circa 140 mila veicoli coinvolti, la misura – anticipata dal 2025 al 2023 per rispondere a una condanna della Corte di Giustizia Ue – fu decisa in fretta e furia, senza un’adeguata preparazione. Le proteste di cittadini, associazioni di categoria e persino esponenti della coalizione di governo esplosero, costringendo la Regione a fare retromarcia.
Il Consiglio dei ministri, su impulso dei ministri Gilberto Pichetto Fratin, Matteo Salvini e Raffaele Fitto, approvò un decreto-legge che rinviò il blocco al 1° ottobre 2024, con obbligo definitivo dal 1° ottobre 2025 nei comuni con oltre 30 mila abitanti dotati di trasporto pubblico adeguato. Il provvedimento impose alle Regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) di aggiornare i piani per la qualità dell’aria, valorizzando misure alternative come l’efficientamento energetico e la sostituzione di autobus e impianti di riscaldamento inquinanti. “Un lavoro di squadra che ha evitato una crisi”, dichiarò il presidente Alberto Cirio, mentre l’assessore Matteo Marnati sottolineava i 704 autobus già rottamati e i 9 milioni investiti per stufe meno inquinanti.
Le alternative al blocco
Oggi Marnati torna sul tema: niente blocco Euro 5, ma misure alternative per tagliare pm10 e ossidi di azoto senza penalizzare la mobilità. “Abbiamo preparato un dossier per i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, siamo in attesa di risposta”, spiega l’assessore, che punta a risultati “pari o superiori” al blocco. Un approccio condiviso con le altre regioni padane, per evitare il caos del passato. “Non vogliamo né proroghe né deroghe, ma soluzioni efficaci”, insiste Marnati, con l’obiettivo di dare certezze ai cittadini piemontesi entro poche settimane.
Un monito per il futuro
Il pasticcio Euro 5, con la sua gestione improvvisata, ha insegnato una lezione: le misure anti-inquinamento richiedono pianificazione e dialogo con i territori. Con il blocco dei diesel Euro 5 confermato per ottobre 2025 nei comuni sopra i 30 mila abitanti, come Torino, Novara e Alessandria, il Piemonte non può permettersi nuovi scivoloni. La nuova direttiva Ue 2030, che abbasserà ulteriormente i limiti di emissioni, impone di agire con lungimiranza. “Non abbassiamo la guardia”, avverte il direttore di Arpa, Secondo Barbero. La speranza è che la lezione sia servita e che il Piemonte eviti di ritrovarsi, ancora una volta, a inseguire soluzioni dell’ultimo minuto.
Estate calda, per ora niente allarme
Il 2024 è stato l’anno più caldo e umido della serie storica, e le previsioni per l’estate 2025 non lasciano dubbi: sarà torrida. Arpa ha già attivato i servizi di “warning” sul caldo, accessibili non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai cittadini, per adattare comportamenti e stili di vita. Sul fronte idrico, Barbero rassicura: “Grazie a una primavera piovosa, gli invasi sono pieni. Non c’è rischio siccità nella prima parte dell’estate”. Ma l’attenzione resta alta: la seconda metà della stagione potrebbe riservare sorprese, e l’evoluzione climatica va monitorata.
Acqua potabile sicura, attenzione agli scarichi
“Beviamo un’acqua buonissima e sicura, lo dicono i dati”, taglia corto Marnati, smorzando ogni preoccupazione sulla qualità dell’acqua potabile. Il problema, semmai, sono gli scarichi nell’ambiente, in particolare i temuti Pfas, composti chimici resistenti usati in molti settori. Il Piemonte si è mosso per primo in Italia con una legge ad hoc, partita dal caso Solvay di Spinetta Marengo, oggi risolto. “Abbiamo un piano per accompagnare le imprese a ridurre i Pfas. Ci vorrà tempo, ma la direzione è chiara”, promette l’assessore.
Rifiuti e bonifiche: economia circolare
Sul fronte rifiuti, la Regione incassa 36 milioni dall’Europa per rafforzare le filiere dell’economia circolare, con nuovi piani su raccolta differenziata e gestione dei rifiuti speciali. Quanto ai siti contaminati, dei 2.109 censiti, 1.252 sono stati bonificati, mentre 857 sono ancora in lavorazione. “Stiamo migliorando le norme e creando incentivi per investire in queste aree, senza toccare terreni vergini”, spiega Marnati, che guarda alla bioeconomia come futuro del Piemonte.
Crediti di carbonio: una legge
La ciliegina sulla torta è l’annuncio di una legge regionale, la prima in Europa, per valorizzare i crediti di carbonio, in linea con gli accordi della Cop29 di Baku. “Creeremo una carta d’identità per ogni specie arborea, perché non tutte assorbono allo stesso modo”, spiega Marnati. L’obiettivo? Risorse ai Comuni per nuove pianificazioni del verde urbano, con benefici su clima e prevenzione. “Il Piemonte farà la sua parte”, conclude l’assessore, con un occhio al futuro e uno al presente. La strada per la sostenibilità è ancora lunga, e la sfida è appena cominciata.