L'auto frena, Stellantis inchioda: vendite giù del 7,8% in 5 mesi
18:38 Martedì 03 Giugno 2025La quota di mercato è scesa al 30% contro il 32,4%. Fiat perde volumi, corrono i cinesi di Mg e Byd con il 4 e l'1% in Italia. Nel mese di maggio sono state immatricolate 139.390 vetture, lo 0,16% in meno del 2024. "Paghiamo l'ambientalismo ideologico"
Il mercato auto italiano è un pantano: a maggio immatricolazioni ferme a -0,16% rispetto al 2024, con un calo dello 0,54% da gennaio (722.452 unità). Il Centro Studi Promotor non gira intorno al problema: “Il mercato dell’auto dell’Unione è in stagnazione”. E il futuro non brilla: il 97% dei concessionari lamenta ordini in calo, il 45% è sommerso da giacenze di auto invendute e il 95% vede show room più vuote di un cinema a mezzanotte. L’Europa, a -20% dai volumi pre-Covid, paga il prezzo di un “ambientalismo ideologico” che, come denuncia Gian Primo Quagliano, rischia di strangolare l’industria automobilistica.
In questo contesto pesante, Stellantis naviga in brutte acque. Fiat scivola: -7% a maggio, quasi -10% da inizio anno, con una quota di mercato sotto il 10%. Lancia stenta a decollare, Jeep perde smalto, ma ci sono spiragli: Alfa Romeo galoppa con un +30% da gennaio e una quota vicina al 2%, mentre Peugeot cresce a doppia cifra, sfiorando il 6% di market share. Certo, la quota europea di Stellantis è calata dal 17% al 15%, un campanello d’allarme, ma il gruppo ha ancora carte da giocare.
Fuori da Stellantis, il panorama non è roseo. Volkswagen (-3,2% da gennaio) e Renault (-2%) arrancano, mentre Toyota avanza, insidiando Fiat per volumi e quote. I cinesi fanno paura: Mg si prende quasi il 4% di mercato con un +40% da gennaio, e Byd schizza da 50 a quasi 2.000 immatricolazioni, conquistando un punto di quota. Anche Tesla, pur in calo del 20,3% a maggio, resta un avversario tosto.
In questo scenario, il nuovo Ceo Antonio Filosa, 52 anni, napoletano con un curriculum d’acciaio, è già al lavoro, battendo gli stabilimenti come un generale sul campo. Da Mirafiori, dove ha passato in rassegna le linee della 500 elettrica e ibrida, a Sochaux in Francia, poi a Vigo in Spagna e, il 2 giugno, a Rüsselsheim in Germania, dove ha lodato la qualità Opel e dialogato con i sindacati. Un tour serrato per tastare il polso di un gruppo sotto pressione. Filosa, che in Sud America ha portato Fiat al top e rilanciato Jeep, sa come si fa: il 23 giugno, quando prenderà pieni poteri e annuncerà la sua squadra, dovrà trasformare queste visite in un piano concreto. Stellantis affronta sfide pesanti – politiche Ue rigide, dazi di Trump, concorrenza cinese – ma ha marchi storici, tecnologia e un Ceo che non sembra tipo da arrendersi. Filosa al volante ma la strada è in salita.