Più poteri Comuni su servizi locali, multe se non li esercitano
13:54 Mercoledì 04 Giugno 2025
Arriva nel ddl concorrenza una spinta ai Comuni (così come alle Città metropolitane o alle Province) affinché vigilino maggiormente sui servizi pubblici locali, con il rischio di multe se non eserciteranno i loro poteri di controllo e segnalazione. Partendo dal decreto legislativo del 2022 sul "Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica" e dalla ricognizione con relativa relazione attribuita agli enti, il nuovo disegno di legge stabilisce che proprio nell'ambito della ricognizione, l'ente individui le possibili cause dell'eventuale andamento negativo. Se da tali valutazioni emerge un andamento gestionale insoddisfacente causato dal gestore (perdite finanziarie o qualità del servizio inferiore agli standard), il Comune dovrà adottare un atto di indirizzo con cui impone al gestore di elaborare, entro un termine massimo di tre mesi, un piano, contenente un cronoprogramma, per intraprendere le necessarie misure correttive che includano azioni per il ripristino e il miglioramento della qualità del servizio, per efficientare i costi e ripianare le eventuali perdite. L'atto di indirizzo e il piano vengono trasmessi all'Anac per essere pubblicati nel portale telematico. L'Antitrust effettuerà un'attività di monitoraggio sugli atti di indirizzo e sulla efficacia delle misure correttive previste, predisponendo annualmente una relazione al governo e al Parlamento. L'omessa adozione e pubblicazione o incompletezza, da parte dell'ente locale, della ricognizione periodica della situazione gestionale dei servizi pubblici locali, così come la mancanza di atto di indirizzo, viene punita con sanzioni da 5.000 a 500.000 euro. Nelle relazione illustrativa al ddl viene specificato che l'Anac "ha riscontrato un elevato tasso di inottemperanza all'obbligo di adozione e pubblicazione delle suddette relazioni, pari al 58% dei Comuni a livello nazionale che raggiungono punte del 64% nei Comuni del Sud".