"Sant'Anna fuori dal Parco della Salute". Riboldi mette il timbro sullo scorporo
Stefano Rizzi 17:14 Mercoledì 04 Giugno 2025L'assessore rompe ogni indugio e annuncia la separazione dell'ospedale dall'azienda di corso Bramante. "Meglio insieme al Regina Margherita". La risposta a muso duro al documento del collegio di direzione che sosteneva l'esatto contrario
“La maggioranza dei primari del Sant’Anna è favorevole allo scorporo dalla Città della Salute. E così sarà”. L’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi taglia la testa al toro e, di fatto, conferma in maniera netta la linea che aveva già palesato in più di un’occasione sul futuro dell’ospedale ostetrico-ginecologico.
Nello stesso tempo appare evidente come quella dell’assessore, supportata dagli alti livelli della dirigenza medica dell’ospedale, appaia una risposta altrettanto netta al documento in cui si elencano gli elementi a sostegno della permanenza del Sant’Anna all’interno della Città della Salute. Documento che, come abbiamo riportato nell’articolo odierno, era stato sottoscritto lo scorso 8 maggio dall’interno collegio di direzione dell’azienda di corso Bramante di cui fanno parte anche dirigenti dello stesso ospedale come il capo dipartimento Ostetricia e Ginecologia Corrado De Sanctis e il direttore sanitario Umberto Fiandra.
Insomma, almeno nelle dichiarate determinazioni dell’assessore, il destino pare segnato con l’uscita dall’azienda guidata dal commissario Thomas Schael. A questo punto anche le valutazioni tecniche e gli “approfondimenti” che lo stesso Riboldi aveva annunciato come una tappa del percorso, lasciando supporre che da queste valutazioni potesse scaturire una soluzione così come il suo opposto, paiono superate da una decisione ormai assunta.
Al netto del non trascurabile cortocircuito tra quanto sottoscritto nella riunione del collegio di direzione e i pronunciamenti in senso opposto dei vertici clinici citati da Riboldi, sono le parole di quest’ultimo a mettere quello che parrebbe un punto fermo su una vicenda, ma ad aprire nuovi e per molti versi incogniti scenari. Come la collocazione fisica dei due ospedali, dentro o fuori il Parco della Salute. Questa, che non è forse la questione principale, ed altre variabili si preannunciano proprio nel giorno in cui Riboldi e il presidente Alberto Cirio hanno siglato a Roma l’intesa operativa tra Regione e Inail finalizzata alla realizzazione dei 7 nuovi ospedali in Piemonte, per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro.
Intesa con Inail
“Siamo la prima Regione in Italia – sottolinea il governatore – a sottoscrivere l’intesa che avvia il percorso di realizzazione da parte di Inail, per oltre 2 miliardi di euro, del piano di edilizia sanitaria della Regione che ammonta complessivamente a 4,5 miliardi e include anche un miliardo di fondi statali, 445 milioni di fondi Pnrr, 192 milioni di risorse regionali, 112 milioni di fondi europei, 15,5 milioni delle aziende sanitarie e 702 milioni di fondi privati. Dopo decenni in cui l’edilizia sanitaria è stata ferma e non si è investito in nuovi ospedali, oggi finalmente siamo alla svolta con progetti in corso e finanziati e opere pronte a partire”. E Riboldi aggiunge che “Il Piemonte nell'arco di pochi anni avrà nuovi ospedali moderni, tecnologicamente avanzati, che consentiranno di curare meglio i nostri concittadini e rappresenteranno un forte elemento di attrazione anche per i pazienti provenienti da altre regioni”.
Nel frattempo la più grande azienda ospedaliera del Paese, a Torino, si prepara a perdere un altro pezzo. Dopo il Regina Margherita, anche il Sant’Anna si staccherà dall’azienda di corso Bramante che, a questo punto, potrebbe vedersi aprire una strada simile anche per il Cto. Come scrivemmo mesi fa quando Riboldi prospettò quel che ora certifica, più che un Parco della Salute sembra prospettarsi un giardinetto. Stretto tra tanti cortili.