ECONOMIA DOMESTICA

Vergnano macina fatturato: 124,7 milioni, +17,5% 

Un 2024 da incorniciare per la storica azienda piemontese del caffè, giunta alla quarta generazione. Otto milioni in investimenti, parte di un piano triennale che ne prevede 27. Il segmento retail vola a 38,6 milioni, l’export cresce del 33%, toccando i 32,8 milioni

Un 2024 da incorniciare per Caffè Vergnano, l’azienda torinese che continua a macinare successi (e chicchi) con un fatturato che schizza a 124,7 milioni di euro, in crescita del 17,5% rispetto all’anno scorso e un balzo del 44% dal 2021. Numeri che fanno girare la testa più di un espresso doppio, approvati con un sorriso dal Consiglio di amministrazione. E mentre il mondo del caffè combatte con i prezzi delle materie prime impazziti, i Vergnano non si scompongono: “Risultati che parlano da soli”, gongola Carolina Vergnano, amministratrice delegata con il dna del caffè nelle vene. “Qualità senza compromessi, sostenibilità vera e cura per chi lavora con noi: questa è la ricetta”. E funziona, eccome.

Investimenti e crescita a doppia cifra

Non si sono certo seduti sugli allori. Nel 2024, Vergnano ha sborsato 8 milioni di euro in investimenti, parte di un piano triennale che ne prevede 27. Il risultato? Una macchina produttiva che ronza come una moka sul fuoco, con due stabilimenti a Santena e un polo industriale a Valfenera, 80.000 metri quadri inaugurati nel 2022. E non è solo questione di numeri: l’azienda ha messo la sostenibilità al centro, con progetti che fanno bene all’ambiente e al palato.

Retail e Horeca: caffè di casa e al bar

In Italia, il canale Retail vola a 38,6 milioni di euro (+24% sul 2023), segno che il caffè Vergnano è ormai un rito quotidiano nelle case degli italiani. Ma è nel segmento Horeca che l’azienda fa il pieno, con 42 milioni di euro (+8%) e una rete di 34 depositi che riforniscono porta-a-porta oltre 7.000 bar e ristoranti. Altro che caffè solubile: qui si parla di esperienza, con l’Accademia Vergnano che forma baristi come se fossero sommelier, tanto da essere riconosciuta come SCAPremier Training Campus dalla Specialty Coffee Association. Roba da far invidia ai maestri del cappuccino.

Export da campioni e un alleato di peso

Fuori dai confini, Vergnano non scherza: l’export cresce del 33%, toccando i 32,8 milioni di euro, con il marchio che spopola in oltre 90 Paesi, da New York ad Atene, passando per Francia, Germania e Polonia. Merito anche della partnership con Coca-Cola Hbc, che dal 2021 porta il caffè piemontese in 29 mercati (Italia esclusa). E mentre il mondo si gode l’aroma di Vergnano, la produzione resta orgogliosamente ancorata al Piemonte, senza delocalizzazioni o scorciatoie.

2025, altro sorso di ambizione

“Sarà un anno impegnativo, ma pieno di opportunità”, promette Carolina Vergnano, quarta generazione insieme a suo fratello Enrico e al cugino Pietro, con lo sguardo sul 2025. E se il passato è un indizio, c’è da scommettere che l’azienda continuerà a servire caffè e successi, con quel mix di tradizione e innovazione che sa di casa, ma profuma di futuro.

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