Coni, largo al giovane Carraro: in campo per la presidenza
12:14 Giovedì 05 Giugno 2025Fresco delle sue 85 primavere, l'ex tutto (sindaco, ministro, numero uno dello sport italico) presenta la sua candidatura. In barba al niet di Abodi (e Giorgetti): i precedenti mandati non furono pieni. Il ruolo di "pacificatore". Ora la corsa per il dopo Malagò si complica
Franco Carraro si è ufficialmente candidato alla presidenza del Coni per il prossimo quadriennio 2025-2028. Lo storico presidente del Coni, ma anche sindaco di Roma ed ex parlamentare e ministro, ha depositato personalmente la candidatura all’ufficio organi collegiali del Foro Italia poco prima delle ore 12. Carraro, 85 anni portati straordinariamente bene, si candida anche perché i suoi precedenti tre mandati non erano stati pieni, ovvero quadriennali, e comunque precedenti alle modifiche dello Statuto del Coni risalenti al novembre 2023. Modifiche che vennero poi approvate con Dpcm interministeriale del 20 dicembre 2023, a firma dei ministri Giorgetti e Abodi, sul quale venne, tra le varie cose, ribadito che “la durata del mandato è quadriennale e che presidenti e componenti non possono svolgere più di tre mandati”.
Sulla questione era intervenuto proprio Abodi, che ha inviato al Coni un parere sulla candidabilità di Carraro elaborato dagli uffici legislativi del ministero: “Le norme primarie applicabili alla materia in oggetto – è detto nella lettera – sono l’articolo 6 della legge 24 gennaio 1978. n.14, nonché l’articolo 1 della legge 11 gennaio n.8 che ha sostituto l’articolo 3 comma 2 del decreto legislativo 23 luglio 1999 numero 242 e che dispone, tra l’altro, che il presidente e gli altri componenti della giunta nazionale non possono svolgere più di tre mandati”. Per questo il ministro meloniano commentando la situazione aveva da una parte posto l’accento sulla persona che reputa di “straordinario valore” aggiungendo anche come “ogni cosa fa il suo tempo”.
Per candidarsi alla guida della presidenza dello sport italiano e, in questo caso succedere a Giovanni Malagò, bisogna rispettare uno dei tre requisiti: il primo, aver ricoperto la carica di presidente (o vice) di una federazione sportiva o di una disciplina associata o essere stato membro della giunta nazionale o di una struttura territoriale del Coni, il secondo essere stato atleta azzurro, il terzo essere dirigente insignito del Collare o Stella d’Oro al merito sportivo del Coni. L’highlander Carraro rispecchia tutti i requisiti, da azzurro dello sci nautico tanto da diventare campione europeo per tre volte dal 1958 al 1969 a pluripresidente di federazione sportiva (sci nautico e Federcalcio) compreso l’essere stato membro del Cio e Uefa.
Quindi, al momento (i termini scadono alle ore 14 e salvo esclusioni successive) i candidati sono otto. Hanno presentato la candidatura per la presidenza del Coni, Luciano Buonfiglio, attuale numero uno della Federazione Italiana Canoa Kayak, sponsorizzato da Malagò, Luca Pancalli, da 25 anni presidente del movimento italiano paralimpico e già vicepresidente del Coni (2004-2012), Ettore Thermes, ex velista, Giuseppe Macchiarola, medico sportivo delle squadre nazionali di boxe, presidente del Coni provinciale di Foggia, Mauro Checcoli, due medaglie d'oro olimpiche a Tokyo '64 nell’equitazione, Carlo Iannelli, avvocato, padre di Giovanni, morto nel 2019 a 22 anni causa un incidente durante una gara di ciclismo e che si batte per una maggiore sicurezza, e Pierluigi Giancamilli, esponente del pentathlon moderno.
Nella storia delle elezioni del Coni il massimo dei candidati era stato di sei, nel 2001 (venne rieletto Gianni Petrucci, ora numero uno del basket) ma i votanti erano 210 per effetto della prima legge Melandri. Il 26 giugno i grandi elettori saranno 80. Si preannunciano tre settimane decisamente “calde” attorno a Palazzo H.