Santanché, un fallimento tira l'altro: liquidazione per Ki Group Holding
Davide Depascale 16:35 Giovedì 05 Giugno 2025Dopo i crac di Visibilia, Ki Group Srl e Bioera arriva un'altra mazzata per le società della ministra cuneese: i debiti accumulati si attestano a quasi un milione e mezzo di euro. Ma lei non sembra avere intenzione di lasciare la poltrona, nel silenzio della Meloni
Daniela Santanchè sembra abbonata ai disastri imprenditoriali. L’ultimo colpo per la senatrice cuneese di Fratelli d’Italia e ministra del Turismo arriva dal Tribunale fallimentare di Milano, che ha dichiarato la liquidazione giudiziale – il vecchio fallimento – di Ki Group Holding Spa, una delle società del gruppo bio-food un tempo guidato dalla ministra e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. Un copione già visto, che si aggiunge alla lunga lista di flop aziendali legati al nome della “pitonessa” (nata Garnero, Santanchè il cognome dell’ex marito).
Buco milionario
Secondo quanto emerge dalla sentenza, depositata oggi e firmata dai giudici Laura De Simone, Luisa Vasile e Francesco Pipicelli, Ki Group Holding è un burrone finanziario: debiti erariali e previdenziali per 1,4 milioni di euro accumulati da ottobre 2020, un patrimonio netto negativo di oltre 6,5 milioni al 28 febbraio scorso e una “definitiva incapacità di far fronte alle proprie obbligazioni”. A chiedere il fallimento sono stati i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, sotto la direzione del procuratore Marcello Viola e dell’aggiunto Roberto Pellicano, insieme all’Agenzia delle Entrate, che ha segnalato debiti per oltre 400 mila euro e pignoramenti andati a vuoto. Il curatore fallimentare Marco Garegnani avrà ora il compito di fare luce su questo ennesimo crac, con una relazione che potrebbe aggravare la posizione della ministra, già indagata per bancarotta fraudolenta per il fallimento di Ki Group Srl. Il fallimento era nell’aria, con l’udienza del 29 maggio scorso che aveva già lasciato presagire l’esito: la società aveva tentato la carta del concordato in bianco, promettendo un piano di salvataggio entro 60 giorni. Promessa non mantenuta: nessun piano, nessuna proposta, solo debiti.
Una scia di fallimenti
La sentenza di oggi non è dunque un fulmine a ciel sereno, visto il passato delle società legate alla ministra: Ki Group Srl è fallita a gennaio 2024, seguita a dicembre 2024 dal crac di Bioera Spa, altra creatura del duo Santanchè-Mazzaro. E poi c’è Visibilia, il gruppo editoriale che ha portato alla ministra guai giudiziari a non finire: indagata per falso in bilancio (insieme al suo compagno Dimitri Kunz e altre 15 persone) e a rischio rinvio a giudizio per truffa aggravata all’Inps per l’uso improprio della cassa integrazione Covid. La nuova udienza di rinvio a giudizio, inizialmente fissata il 25 marzo scorso, è prevista per la prossima settimana, martedì 10 giugno.
Corrieri e diffamazioni
Ma non è tutto: ricordiamo anche la vicenda dell’Unione Corrieri Cuneesi, società di trasporti legata a Santanchè tramite Immobiliare Dani Srl, finita in liquidazione anni fa con strascichi di debiti e malcontento. E come dimenticare il rinvio a giudizio per diffamazione ai danni di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza di Visibilia, per le accuse al vetriolo lanciate dalla ministra in Senato? Il processo è fissato per il 16 settembre 2025.
Garnero-Santanchè resta in sella
A fronte di tutti fallimenti e procedimenti giudiziari, le opposizioni chiedono da tempo le dimissioni della ministra, ma Giorgia Meloni tace. Intanto, la Procura di Milano continua a scavare, e il rischio di nuove accuse per bancarotta è dietro l’angolo. Per la pitonessa il conto con la giustizia è tutt'altro che chiuso.