Referendum, Garcea (Fi): “Un voto politico, una partecipazione assente”

“Il referendum sul quesito 5, riguardante la riduzione da 10 a 5 anni del periodo minimo per la concessione della cittadinanza agli immigrati, ha segnato un dato politico rilevante, ma in un contesto di profonda disaffezione elettorale. A livello nazionale, così come a Torino, la partecipazione è stata estremamente bassa: l’astensione ha vinto ovunque. Nella nostra città, nessuna circoscrizione ha superato il 50% dei votanti, e nelle aree più periferiche la partecipazione è crollata: solo il 35,18% nella Circoscrizione 5 e appena il 32,63% nella Circoscrizione 6”, spiega Domenico Garcea, consigliere comunale di Forza Italia, a poche ore dall’esito della tornata referendaria.

“E proprio in questi territori, segnati da un alto tasso di immigrazione e da problemi quotidiani legati a sicurezza, spaccio e degrado, si è registrata una netta prevalenza di “No”, con punte del 40%”, continua Garcega, “Un dato che lancia un messaggio forte e chiaro: i cittadini che vivono questi problemi sulla propria pelle rifiutano di rendere più semplice l’accesso alla cittadinanza. Il paradosso? Nei quartieri centrali e più benestanti della città il “Sì” ha raggiunto punte vicine al 90%. Sono state proprio le zone Ztl, i salotti urbani, a spingere per un’idea di cittadinanza più aperta, in nome di un umanesimo teorico, ma disancorato dalla realtà delle periferie. Questo referendum, pur ignorato dai più, ha dato un segnale preciso: chi vive il disagio non si sente rappresentato da chi teorizza la solidarietà senza confrontarsi con le sue conseguenze quotidiane. Un divario sociale e politico che le istituzioni non possono più ignorare”.

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