ECONOMIA DOMESTICA

Lear, spunta un nuovo investitore (ma è il 15esimo in 18 mesi)

L'annuncio durante un incontro al ministero, ma i dettagli (forse) verranno svelati il prossimo 22 luglio. Intanto i sindacati chiedono di mantenere a Torino la produzione, seppur ridotta, dei sedili per la sportiva Maserati

Sulla Lear per i sindacati vale la regola di San Tommaso che prima di crederci doveva ficcarci il naso. Anche perché quello annunciato oggi sarebbe il quindicesimo investitore interessato a comprare la Lear nell’ultimo anno e mezzo, e mai si è concretizzato qualcosa. “Al momento sono sempre tutti spariti come funghi”, ironizza Toni Inserra della Fiom. Se dunque i sindacati non hanno cominciato a fare i salti mortali di gioia un motivo c’è.

L’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy che si è tenuto oggi a Roma è terminato sì con un piccolo spiraglio di speranza, ma prima di lasciarsi andare a eventuali entusiasmi si dovrà attendere quasi un mese e mezzo. È stato fissato infatti per il prossimo 22 luglio un nuovo incontro, sempre al Mimit, dove forse si conosceranno i dettagli. Al momento l’unica cosa in più che si sa (e questa è una piccola novità) è che per la prima volta sarebbe stato firmato un accordo di riservatezza.

La brutta notizia – figurarsi se poteva mancare – è che nel caso l’investitore non sarebbe interessato ad assorbire l’intera forza lavoro presente a Grugliasco: “Tale interessamento non solo è ancora da confermare”, scrivono Fim, Fiom e Uilm in una nota, “ma non riguarderebbe in ogni caso l'intera forza lavoro. Anche per questo abbiamo chiesto di mantenere a Torino la produzione, seppur ridotta, dei sedili per la sportiva Maserati, di aprire una procedura di uscite volontarie incentivate con importi congrui, nonché di iniziare a verificare la disponibilità di ammortizzatori sociali per il prossimo anno".

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