Cse sanità, per il piano 2025-27 non bastano assunzioni

Cse Sanità Piemonte (Federazione della professioni sanitarie, sociali, tecniche e amministrative) "esprime profondo dissenso sulla visione dell'assessore regionale alla Sanità a proposito del Piano socio sanitario 2025-2027, come presentato all'incontro propedeutico con le parti sociali. "In un contesto caratterizzato da anni di blocco contrattuale e di assunzioni - scrive Cse -, 3.600 nuovi operatori rappresentano solo una goccia nel mare delle gravissime carenze di personale e organizzative. Il problema non è tanto l'aumento degli addetti, bensì l'assoluta mancanza di una governance seria, sia a livello regionale che aziendale, e una gestione affidata troppo spesso a figure prive della necessaria competenza o di una reale visione di servizio pubblico esclusivo alla nazione". "Cse Sanità Piemonte - ha affermato l'associazione di categoria - ha accolto l'invito al confronto, ma non ha mancato di esprimere la propria visione critica e preoccupata rispetto all'attuale stato del Sistema sanitario nazionale e, in particolare, del sistema sociosanitario piemontese. In Piemonte, questa situazione è acuita dalla mancanza di una governance unitaria e partecipata, da un'integrazione sociosanitaria più dichiarata che reale, e da un rapporto pubblico-privato sempre più sbilanciato, dove le strutture accreditate operano spesso in assenza di standard contrattuali, salariali e organizzativi omogenei rispetto al sistema pubblico". "Cse Sanità - viene aggiunto - presenterà entro il 20 giugno le proprie proposte formali alla Regione e chiederà contestualmente un incontro di approfondimento con l'assessore Riboldi e i dirigenti di settore competenti, per poter illustrare nel merito le istanze raccolte nella nostra piattaforma rivendicativa". 

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