ECONOMIA DOMESTICA

In fabbrica più testa che bulloni: l’industria torinese cerca cervelli

La presidente delle aziende metalmeccaniche Garola nella sua relazione all'assemblea generale guarda il bicchiere mezzo pieno: "Torino ha tutte le carte in regola per essere attrattiva, ma deve investire nei giovani". E apre al dialogo con Stellantis

Torino può e deve diventare il principale laboratorio industriale del sud Europa, ma deve investire nella formazione più che nei macchinari. Con questo messaggio la presidente Giorgia Garola ha aperto l’assemblea generale di Amma, l’associazione (dal 2021 confluita nell’Unione Industriali) che riunisce le aziende metalmeccaniche torinesi, con 634 imprese rappresentate, che impiegano 53 mila dipendenti. Garola, 47 anni, seconda generazione di un’azienda metalmeccanica, la Scam, che dal 1930 progetta e produce impianti termotecnici per centrali elettriche, impianti petrolchimici e cantieristica, incarna il nuovo corso dell’imprenditoria subalpina, rampante e desideroso di farsi largo anche oltre il recinto dell’associazionismo datoriale.

Sguardo al futuro

Il focus dell’assemblea sono le nuove generazioni, e la capacità di una città come Torino di essere attrattiva per loro, anche e soprattutto al termine del percorso di studi, con l’ingresso nel mondo del lavoro. “I giovani non devono vedere Torino solo come una tappa, ma come il luogo dove accadono le cose”. E per farlo deve “unire i puntini”, favorendo una maggiore sinergia tra l’industria, le università e la politica, e puntare su aspetti chiave dell’innovazione, come la digitalizzazione, l’automazione e la sostenibilità, sfruttando le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale ma senza perdere di vista le necessità delle persone: “La nostra visione di industria pone al centro l’essere umano, l’AI da sola non può cogliere le necessità da cui scaturisce l’innovazione”. Secondo la presidente per attrarre nuovi talenti è anche importante offrire loro un futuro stabile per attrarre nuovi talenti: “L’era del posto fisso è tramontata, ma un giovane che cambia lavoro ogni dodici mesi è un fallimento dell’intero sistema”. All’assemblea è intervenuto (in videocollegamento) anche il presidente dell’Unione Industriali Marco Gay, che ha parlato del concetto di “intelligenza industriale” per emergere in un contesto dominato dalla complessità e dall’incertezza.

Ottimismo su contratto e Stellantis

Per quanto riguarda il rinnovo del Contratto nazionale (Ccnl) dei metalmeccanici, Garola si dice pronta al dialogo: “Federmeccanica vuole cercare una soluzione sostenibile sia per le aziende che per i lavoratori. Lo sciopero è un diritto costituzionale, però auspichiamo un dialogo e al più presto. Il 10 luglio avremo un nuovo presidente, una nuova squadra di presidenza e potranno esserci opportunità di riapertura”. Commentando il nuovo management di Stellantis, con la nomina di Antonio Filosa come nuovo Ad del gruppo, la presidente si dice ottimista: “La nuova squadra è molto vicina all’Italia e al nostro territorio. Quindi noi auspichiamo quanto prima di poterci confrontare e di poter far sì che le nostre aziende riprendano a lavorare con Stellantis”.

I dati

Dalla relazione sulle opinioni di lavoratori e imprenditori, presentata dal professore dell’Università di Padova Daniele Marini, sono emersi i principali motivi per cui le aziende fanno fatica ad attrarre nuovo personale, un problema che riguarda l’85% delle aziende associate ad Amma: al primo posto troviamo l’assenza di smartworking (20% degli intervistati), che prevale sugli stipendi ritenuti troppo bassi e sulla distanza dal luogo di lavoro (entrambe al 15,4%). Marini sottolinea anche l’errata percezione dell’importanza del settore industriale nello sviluppo economico del Paese, considerata meno strategica del turismo, e il cambiamento nella scala dei valori rispetto a quarant’anni fa, con il lavoro considerato molto meno centrale per la realizzazione individuale, preceduta dalla famiglia, la salute, il tempo libero, la cultura e gli amici. Tutti elementi da tenere a mente se si vuole davvero “vincere la sfida delle competenze” e rilanciare il settore metalmeccanico, torinese e non solo.

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