Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi una norma a sostegno dei testimoni di giustizia proposta dal presidente della Regione, Alberto Cirio. Il provvedimento, sottolinea il presidente della Commissione Legalità Domenico Rossi (Pd), primo firmatario della legge regionale del 2017 per la prevenzione e il contrasto a usura, estorsione e sovraindebitamento, è "figlia del convegno dedicato alla lotta alle mafie che si è tenuto a marzo" per iniziativa proprio della Commissione Legalità. "Bene ha fatto il presidente Cirio - commenta Rossi - a cercare di dare una risposta concreta alle sollecitazioni emerse. Troppe volte infatti chi decide con coraggio di denunciare e affidarsi allo Stato si ritrova a vivere in condizioni difficili, spesso in solitudine, come emerso anche dai lavori della Commissione. Con l'articolo approvato oggi estendiamo l'applicazione della legge regionale del 2017 che prevede interventi per la prevenzione e il contrasto a usura, estorsione e sovraindebitamento includendo anche i testimoni di giustizia. Per dare concretezza alla norma - ha aggiunto - ora servono due passaggi fondamentali: stanziare risorse già nel prossimo bilancio di assestamento e definire rapidamente azioni operative a sostegno dei testimoni e delle loro famiglie". "Mi auguro si creino le condizioni - ha aggiunto - per cui in Piemonte si denunci di più. Solo pochi mesi fa Libera e l'Università di Torino hanno presentato una ricerca dalla quale emergevano dati preoccupanti. Penso alla discrasia tra denunce e casi accertati dalle indagini, ma anche ai dati che accertano richieste estorsive e fenomeni di usura nel capoluogo, insieme alla scarsa conoscenza dei benefici di legge previsti per chi denuncia. È dovere delle istituzioni creare le condizioni migliori possibili per superare questo gap e sostenere chi sceglie di non girarsi dall'altra parte di fronte al sopruso e all'illegalità".