CENTROSINISTRA

Lo Russo non cade nella rete (civica)

Mentre a Roma all'hotel Parco dei Principi si radunano i rappresentanti del mondo civico delle più grandi città italiane, a Torino nessuno sembra essere informato dell'evento. Il sindaco è concentrato a dar vita a una lista locale per il 2027

Torino non cade nella rete dei civici di Alessandro Onorato. Nessun torinese sarà presente al maxi evento organizzato dall’assessore comunale romano, fedelissimo del sindaco Pd Roberto Gualtieri. Anzi, per dirla tutta, praticamente nessun esponente del vasto arcipelago civico subalpino sembrava essere al corrente dell’iniziativa che ha l’ambizione di creare un’esperienza civica nazionale che possa coinvolgere le grandi città italiane. In vista del 2027 quando, oltre alle politiche, si andrà a votare anche per i Comuni di Torino, Milano, Roma e Napoli.

Il progetto sembra essere chiaro. Creare un “brand” civico che possa essere presentato alle elezioni amministrative, ma che allo stesso tempo confluisca in un listone che possa fungere da quarta gamba per il centrosinistra nella competizione contro Giorgia Meloni &C. Non è un caso che l’evento di Onorato – dal titolo “Roma cambia, migliora l'Italia" – sia visto di buon occhio da big del calibro di Dario Franceschini, grande stratega del Pd, e Gaetano Manfredisindaco di Napoli.

Altro indizio di quella che potrebbe essere la via tracciata è nella lista degli ospiti presenti all’hotel Parco dei Principi. Tra questi ci sono i fedelissimi di Beppe Sala, sindaco di Milano, Martina Riva e Emmanuel Conte. I due sono stati a capo della lista “Beppe Sala sindaco” e attualmente siedono nella giunta comunale di Palazzo Marino. Conte tra l’altro è stato investito di un super assessorato che, oltre al bilancio, adesso si dovrà occupare anche del piano casa che prevede di realizzare 10 mila abitazioni a prezzi calmierati in 10 anni.

L’elenco però di amministratori locali è lungo: tra gli altri nomi ci sono quelli Giorgio Trabucco e Raffaele Ranucci, capogruppo e fondatore della lista civica di Roma, di Jacopo Vicini, assessore comunale di Firenze; Marco Semplici della “Lista civica Firenze”; Fulvio Fucito, capogruppo della “Lista civica di Napoli; Graziano Milia, sindaco civico di Quartu Sant'Elena; Francesco Trasatti, presidente del consiglio comunale di Fermo.

In tutto questo Torino è assente e al momento non sembra essere della partita. Alleanza per Torino, il think tank garibaldino, dopo essere stato presentato in pompa magna ha le vele sgonfie. Demos di Elena Apollonio presenterà la propria rete civica nazionale – a quanto pare concorrente a quella di Onorato – lunedì alla Camera, e anche qui l’obiettivo è puntato al 2027 per politiche e amministrative. Tutti gli altri satelliti della galassia civica torinese non paiono interessati al progetto.  

Così il mondo civico torinese, mai così frammentato e in contrapposizione, è tagliato fuori dai giochi. E a farne le spese, se fosse vero che il “brand” nazionale potrebbe essere il traino anche per le comunali, sarebbe Stefano Lo Russo che dopo aver accarezzato nei mesi scorsi il piano di una federazione di esperienze locali sembra aver circoscritto il suo impegno entra la cinta daziaria. Aspettando un segnale da Elly Schlein, anzitutto sulla ricandidatura.

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