Tra strappi e intese bipartisan via libera all'Omnibus
Davide Depascale 19:01 Giovedì 26 Giugno 2025Semaforo verde alla legge di riordino. Passa la stretta del leghista Ricca su Askatasuna e Barattolo, insorgono Pd e Avs: "Bullismo istituzionale". Voto unanime su Pfas e testimoni di giustizia. Il governatore Cirio presente in aula, i 5s non votano contro
Dopo un iter lunghissimo, fatto di rinvii, rallentamenti ed emendamenti di disturbo, il decreto Omnibus è legge. Con 25 voti favorevoli e 9 contrari, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la “Legge di riordino”, chiudendo la discussione in aula iniziata la scorsa settimana. Niente sorprese stavolta: dopo il “caso Bartoli” di giovedì scorso tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza e con il parere favorevole della Giunta sono stati approvati, per la soddisfazione del presidente Alberto Cirio, presente in aula e intervenuto nel corso dei lavori: “Dobbiamo garantire che i beni comuni siano di tutti, non solo di qualcuno. E per farlo servono le sanzioni, altrimenti le regole non valgono niente”, ha affermato il governatore in riferimento agli emendamenti più discussi del decreto, quelli presentati dal capogruppo leghista Fabrizio Ricca su Barattolo e Askatasuna, che prevedono il limite dei 12 giorni per il mercatino di via Carcano e lo stop all’erogazione dei fondi regionali per “i comuni che stipulano patti di collaborazione riguardanti beni immobili occupati”, colpendo l’accordo per la regolarizzazione del centro sociale portato avanti dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Le reazioni
Se Cirio deve barcamenarsi tra la tenuta della sua maggioranza e la concordia istituzionale con il sodale Lo Russo, magari confidando che il Tar gli tolga le castagne dal fuoco, Ricca gongola: “L’illegalità a Torino regna sovrana e c'è la necessità di rimettere ordine in contesti finora lasciati senza controllo. L’ente comunale, se vorrà continuare ad avere accesso a finanziamenti e bandi regionali, dovrà far rispettare le nuove disposizioni e predisporre gli adeguati controlli. Con questo nuovo assetto poniamo finalmente un limite al degrado nella nostra città, restituendo dignità alla maggioranza dei cittadini torinesi che rispettano le regole e che vogliono vivere nella legalità”.
Di tutt’altro avviso le opposizioni, con il Partito Democratico che accusa la giunta Cirio di applicare “logiche ritorsive”: “Questa destra paternalistica continua a voler imporre i propri diktat ideologici anche dove non governa e agisce minacciando di esclusioni da bandi e finanziamenti chi non si allinea, mostrando un comportamento punitivo e sproporzionato nei confronti dei Comuni”, scrivono la capogruppo dem Gianna Pentenero e la presidente del Pd piemontese Nadia Conticelli, mentre Alice Ravinale di Avs parla di “bullismo istituzionale”. Voto contrario al decreto anche da parte di Stati Uniti d’Europa: “I comuni del Piemonte sono solo strumento di propaganda del centrodestra”, ha dichiarato la consigliera renziana Vittoria Nallo. Diverso l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, che ha scelto di non partecipare al voto sul documento complessivo anziché esprimere voto contrario come il resto delle opposizioni: “Non potevamo votare sì per il metodo, ma riconosciamo che sono stati approvati emendamenti importanti, alcuni dei quali presentati da noi, come quelli sulla tutela degli animali e sulle vittime di mafia”, ha chiarito la capogruppo pentastellata Sarah Disabato.
Pfas e testimoni di giustizia
I 5s hanno espresso la loro soddisfazione anche riguardo all’emendamento in materia di Pfas, che “istituisce un osservatorio tecnico-scientifico composto da personale interno di Regione o figure esterne a titolo gratuito, volto a supportare la strategia di riduzione della presenza di Pfas in ambiente”, stabilendo al contempo un periodo di 36 mesi per l’adeguamento degli impianti: un correttivo a una legge regionale unica in Italia e in Europa, che complica la gestione dei rifiuti e aumenta i costi per i cittadini. Apprezzamento bipartisan anche per l’emendamento a tutela dei testimoni di giustizia presentato dal governatore Cirio: “Bene la norma, ora servono risorse e azioni concrete”, ha commentato il segretario del Pd Domenico Rossi.
Ras delle soffitte
Tra gli emendamenti approvati anche quello dell’assessore al welfare Maurizio Marrone che prevede l’esproprio per pubblica utilità di alloggi scadenti. “Si mette fine all’ignobile speculazione dei ras delle soffitte che hanno consentito, affittando a spacciatori e delinquenti, che i quartieri Aurora e Barriera cadessero ostaggio della malavita”, ha commentato la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Lascaris Alessandra Binzoni. Archiviata la pratica Omnibus, la discussione in Consiglio si sposta sulla variazione di bilancio, che dovrà essere approvata prima delle vacanze estive.