A TERRA

Voli bloccati in tutto il Nord Ovest. Laus: "Salvini ora dia spiegazioni"

Blackout dei radar e aeroporti bloccati per ore. La causa sarebbe un grave guasto alla rete che ha mandato in tilt il centro di controllo dell'Enav. E non è la prima volta. Il deputato torinese del Pd incalza il ministro: "Ripensare la centralizzazione dei controlli"

Un sabato da dimenticare per i viaggiatori del Nord-Ovest e un’altra figuraccia per il sistema dei trasporti italiani. A partire dalle 20.20 del 28 giugno, un grave guasto al sistema di trasmissione dati del Centro di controllo radar Enav di Milano ha mandato nel caos il traffico aereo su tutta l’area: da Malpensa a Linate, da Orio al Serio a Torino Caselle, fino a Genova Cristoforo Colombo. Oltre 300 i voli coinvolti tra cancellazioni, ritardi, dirottamenti e migliaia di passeggeri lasciati a terra o costretti a ore d’attesa in aeroporto o sugli aerei già imbarcati.

Il blackout è durato ore. Dichiarato il “rateo zero” (stop totale a decolli e atterraggi) intorno alle 20.40, un primo timido ritorno alla normalità è avvenuto dopo le 22.15, ma nuovi blocchi e limitazioni hanno funestato anche il prosieguo della serata, con code e disagi che si sono trascinati nella notte e rischiano di pesare anche nelle ore successive.

Non è la prima volta: un episodio analogo, seppure di minore entità, aveva già messo in ginocchio il traffico aereo lo scorso ottobre. Eppure, la vulnerabilità del sistema resta intatta, come denuncia il deputato torinese del Pd Mauro Laus che ha preso carta e penna e ha formalizzato un’interrogazione urgente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Laus: "Serve chiarezza"

Laus chiede spiegazioni dettagliate: «Quali sono le cause accertate del guasto? Sono stati esclusi attacchi informatici o interferenze esterne? Perché il sistema di backup non ha garantito continuità?». E ancora: «Se Torino Caselle non fosse vincolato al centro radar di Milano, avrebbe potuto continuare a operare autonomamente? Non è il caso di ripensare la centralizzazione dei controlli per garantire maggiore resilienza e sicurezza al sistema?».

Domande che mettono a nudo le contraddizioni di un modello basato su pochi nodi strategici – come quello milanese – da cui dipende l’operatività di interi territori. Il deputato torinese punta il dito sulla mancanza di un sistema di backup o ridondanza e chiede al Governo di verificare l’efficienza delle infrastrutture radar e di adottare misure concrete per evitare il ripetersi di questi episodi.

Salvini tra selfie e cantieri, trasporti nel caos

Il Mit si limita a far sapere che Salvini “ha seguito con attenzione l’evolversi della situazione ed è in costante contatto con Enav”. Un comunicato fotocopia già visto in altre crisi. Nel frattempo, però, le polemiche montano: mentre i passeggeri restano bloccati a terra, il vicepremier è impegnato a macinare chilometri per tagliare nastri di opere realizzate solo sulla carta o a presenziare all’ennesimo evento elettorale. E intanto la situazione dei trasporti sotto la sua gestione continua a scricchiolare: dalle ferrovie in affanno, con ritardi record registrati nei mesi scorsi in Lombardia e Piemonte, alle strade dissestate e ai ponti che attendono manutenzione. «Salvini pensa a tutto tranne che al suo ministero», attaccano dal centrosinistra, mentre dal fronte grillino si ironizza: «Dopo ponti e tunnel, il ministro dei selfie scopra anche il radar». Un crescendo di ora in ora. «Dopo aver messo in ginocchio il trasporto ferroviario, ora Salvini blocca anche il cielo. Il caos aereo che ha colpito gli aeroporti del Nord-Ovest è l’ennesimo fallimento del peggior ministro dei Trasporti della storia repubblicana», attaccano i dem Anthony Barbagallo e Andrea Casu, capogruppo e vice in Commissione Trasporti. «Quanto accaduto è gravissimo: passeggeri bloccati a terra per ore, famiglie costrette a passare la notte in aeroporto, vacanze rovinate. Davvero inaccettabile che, nel 2025, si possa verificare un guasto così impattante senza che ci siano risposte chiare e immediate sulle responsabilità e sulle misure adottate per prevenirlo».

Un sistema al collasso?

Dietro l’ennesimo stop si cela un sistema fragile. La rete E-Net, che garantisce la trasmissione dei dati radar, è apparsa ancora una volta inadeguata a reggere un’emergenza. E ora si guarda alle inchieste interne: l’Enav annuncia verifiche e l’Enac potrebbe aprire una commissione d’indagine per capire come un’infrastruttura con meccanismi di ridondanza si sia fermata così a lungo. E mentre il traffico prova faticosamente a tornare alla normalità, resta il sospetto che anche stavolta, passata l’emergenza, calerà il silenzio. Almeno fino alla prossima paralisi.

print_icon