SALA ROSSA

Blackout a Torino, Iren si scusa.
E in Comune salta la corrente

A Palazzo Civico si è tornato a parlare dei disagi dello scorso 15 giugno, quando in centro città mancò l'elettricità per diverse ore. Un fatto eccezionale secondo il presidente Dal Fabbro, ma interruzioni anche nella notte. La rete è vecchia, previsti 800 interventi

La sorte a volte si diverte a fare degli scherzi esilaranti. È il caso del mini blackout che ha coinvolto Palazzo Civico a pochi minuti dalla commissione consiliare durante la quale sono stati ascoltati i vertici del gruppo Iren. Sul tavolo della discussione altri blackout, quelli maxi che hanno lasciato al buio il centro di Torino nei giorni scorsi. Il caso più eclatante quello del 15 giugno quando l’elettricità mancò dalle 15 a mezzanotte. Questa mattina in Comune è andata meglio, visto che la corrente è tornata dopo dieci minuti.

Le scuse di Iren

Su una cosa tutti sono d’accordo, il maxi blackout del 15 giugno non si deve più ripetere. A dirlo è stato Luca Dal Fabbro, il presidente di Iren, che ha bollato l’episodio come “eccezionale e grave”, e poi ha aggiunto che “non si deve ripetere più”. Però la situazione non pare essere così facile da risolvere visto che l’elettricità continua a mancare, e questa notte vi sono stati altri casi.

“Oggi ci abbiamo voluto mettere la faccia”, ha spiegato Dal Fabbro, “siamo qui come azienda che si scusa con i cittadini e faremo tutto quello che è necessario per porre rimedio a questo disservizio, che avviene anche in altre città, ma questa non è una scusa”.

Scuse che arrivano anche dopo la sfuriata di Stefano Lo Russo che lo scorso 16 giugno in Sala Rossa aveva parlato di una “situazione non accettabile” che “non deve ripetersi”. Il sindaco, e azionista di maggioranza di Iren, si era detto “preoccupato per l’incolumità delle persone”, e aveva messo in chiaro le priorità: evitare che i blackout lascino cittadini intrappolati in ascensori, disabili senza apparecchiature mediche o automobilisti bloccati nei parcheggi sotterranei.

La prima cosa da fare per evitare che il problema non si ripeta più è capire quale sia lo stato di salute della rete elettrica: “Bisognerebbe capire quali sono e quanti sono gli interventi da fare”, ha spiegato l’assessora Chiara Foglietta, “Bisogna riaggiornarsi e avere lo stato di avanzamento degli interventi già effettuati e quelli che dovranno essere fatti”.

La rete è vecchia

A mandare in tilt la rete elettrica sono stati più fattori come il carico medio giornaliero che in quattro anni è aumentato del 40% (i famosi condizionatori accesi), ma anche i materiali isolanti che sono vecchi e degradati. La rete torinese conta 60.000 giunti, che sono gli elementi che permettono il collegamento degli spezzoni di cavo e permettono di dare continuità alla rete elettrica. Ma sono anche la causa prevalente di guasti, secondo Iren nell’80% dei casi.

Da qui gli investimenti necessari per mettere a posto la situazione e nel 2025 sono previsti lavori per 70 milioni di euro. Gianluca Bufo, l’amministratore delegato di Iren, ha spiegato che quest’anno sono previsti 800 interventi sulla rete che sono già stati programmati. Nel breve periodo intanto è stato potenziato il numero degli addetti alla manutenzione che sono passati da 100 a 140.

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