Stellantis è un po' fantastic 

Non bisogna mai perdere l’occasione per criticare. E quale occasione migliore della Festa di San Giovanni abbinata allo spettacolo Mediaset, con bellissime riprese su Torino, e sponsor targato Stellantis, o meglio John Elkann, con lancio della Grande Panda? Sono apparsi striscioni in cui si inneggiava all’Avvocato. Alcuni giornali li attribuiscono alla Fiom e prendiamo atto di questo tributo, tardivo, all’Avvocato. Ho letto frasi di giornali e giornalisti locali, nonché pagine Facebook in cui si declama che “Filosa ci i…..a”, frutto di uno stile e cultura d’accatto. Il tutto motivato dal fatto che mentre qui si festeggia Mirafiori è deserta e la Grande Panda si produrrà in Serbia.

Intanto vorrei dire che il nipote dell’Avvocato non sta facendo rivoltare nella tomba il nonno ma ha fatto esattamente quello che avrebbe fatto il nonno; alzare il telefono e organizzare un grande evento a Torino, per dare lustro alla città, come avvenuto nel 2006 per le Olimpiadi o come fatto per il lancio della Grande Punto e della 500. Sì perché nel 2005, Marchionne lanciò a Mirafiori con una serie di eventi la Grande Punto poi prodotta a Melfi e il 4 luglio del 2007 venne lanciata la nuova Fiat 500, con pre-serie a Mirafiori e poi prodotta a Tychy in Polonia.

Se si fosse capaci, in alcuni ambienti, di leggere le notizie si capirebbe il significato del lancio della Grande Panda a Torino legata alla festa del patrono di Torino, oltre a regalare un bell’evento ai torinesi è stato un modo per ribadire alla città la sua centralità nella strategia Stellantis, a maggior ragione ora che il nuovo Ceo è italiano, idealmente con filosofia “marchionniana”. Che Mirafiori sia ferma lo sappiamo tutti e anche il perché ma credo sia un fatto di ignoranza, cioè di fintamente ignorare che se la città è centrale per Stellantis non si possono fare iniziative solo quando riguardano Mirafiori ma da questo territorio partono i nuovi modelli dei brand italiani destinati ai mercati nazionali e internazionali. Certo, una Peugeot sarà lanciata a Parigi e una Ram a Auburn Hills come è logico che sia.

La superficialità e la volgarità dell’attacco a Filosa dimostrano come certo giornalismo scandalistico non ha limiti ma soprattutto dice cose non vere. Il nuovo Ceo si è insediato da una settimana cosa c’entra con la destinazione della produzione della Grande Panda decisa un anno fa? La notizia è che il presidente di Stellantis, con la nuova squadra, si riprende in mano larga parte dell’azienda a partire dal nuovo Ceo; non dobbiamo dimenticare che l’alternativa era Maxime Picat, francese, uomo di fiducia della famiglia Peugeot e responsabile degli acquisti ma anche quello che ha “inciuccato le quote con i concessionari”. Se Elkann avesse ceduto alle pressioni d’oltralpe avremmo ora un Ceo francese che gestirebbe anche il rapporto con l’indotto. La morte definitiva dell’indotto italiano.

Invece arriva agli acquisti Monica Genovese manager italiana, esperienza in Fiat e poi Fca con un portafoglio di 6 miliardi da gestire con l’indotto, Davide Mele assume la responsabilità della pianificazione di prodotto, ruolo fondamentale per decidere i nuovi modelli e le piattaforme. E il terzo italiano assume la guida di Pro One cioè i veicoli commerciali, che per anni hanno tenuto in piedi il mercato dell’azienda.

Ruoli chiave in una svolta tutta italiana e per “rinverdire il deserto di Mirafiori” come gli altri stabilimenti italiani occorre occupare le caselle manageriali strategiche ed è ciò che ha fatto Elkann mettendo Filosa a capo di Stellantis. È sufficiente? No, ci vuole anche il tempo e bisogna rimettere in sesto un’azienda a partire da una visione comune. Filosa deve far sentire di nuovo, come fece Marchionne, tutti i dipendenti partecipi di un progetto e dotarli di una nuova organizzazione del lavoro partecipativa come fu il WCM con il metodo Ergo-Uas, coinvolgendo il Sindacato.

Elkann ha quindi avuto pieno mandato su una squadra e un’azienda più italiana e ora come si dice “non deve sbagliare la coppata a denari”. Il primo problema è con L’Europa e capire quali indirizzi sulla transizione ecologica darà la Commissione. Ribadisco che l’obiettivo che la politica dovrebbe dare è ridurre le emissioni di anidride carbonica. Come realizzarlo spetta alle capacità tecnologiche delle imprese indirizzandosi verso le soluzioni più efficaci con un occhio al mercato dove l’Ibrido continua a crescere, oltre il 30% in Europa e l’elettrico segna il passo intorno al 15%. In Italia l’elettrico si attesta a 5% e l’ibrido oltre il 40%. Ridurre le emissioni di CO2 e ascoltare il mercato sono due priorità per rilanciare Stellantis. È quello che pensa anche il presidente di Confindustria? Non importa, quando il campo largo capirà che il giusto non è tutto da un lato forse avrà una cultura di governo e non da movimentismo oppositivo. Intanto Meloni governa non per meriti suoi, ma per demeriti altrui che poco dicono sulle politiche industriali.

La seconda questione sono i modelli in cui ogni marchio deve esprimere la sua iconicità da Maserati a Alfa Romeo ma anche dalla Grande Panda una Peugeot camuffata, alla Lancia Y una Opel mal copiata. Infatti, la nuova Lancia Y è crollata nelle vendite e mi auguro che il lancio della nuova Lancia Gamma venga rivisto nella sua estetica perché se, come dicono gli esperti, la nuova vettura è una DS 8 rivisitata, allora credo che i problemi di mercato persisteranno a lungo. Ogni brand deve avere la sua specificità storica come ha fatto Volkswagen con la Golf, come si è fatto per la 500. Ogni marchio deve rappresentare una storia e una fascia di clientela. Mi pare che Filosa abbia detto, a Mirafiori, proprio questo e nel rivisitare il programma Dare Forward 2030 occorre realizzarlo.

Terza questione sono i prezzi, Filosa ha annunciato azioni anche in questa direzione, occorre abbattere i costi per i clienti in concessionaria, continuando a puntare sull’alta gamma e il lusso ma anche producendo vetture per i segmenti A e B e la 500 Ibrida a Mirafiori mi sembra un ottimo segnale, vedremo a che prezzo sarà venduta.

Nel superare il concetto di ex Fca e ex Psa come chiede il nuovo Ceo, Elkann ha comunque dato una sterzata brusca verso il nostro tricolore e i ragionamenti di Filosa mi pare che vogliano indicare che il problema del Ceo non è solo più generare profitti per l’azionista anche quando si perde quote di mercato ma mettere in moto una complessa azione di rigenerazione dell’azienda i cui obiettivi sono modelli competitivi, prezzi accessibili realizzando una nuova cultura aziendale. Vedremo. Certo che chi fa disinformazione attaccando senza argomenti l’azienda o singole persone con messaggi fuorvianti è colui che fa più danni ai lavoratori e alle lavoratrici di Stellantis e dell’indotto nostrano. Comunque, Torino is Fantastic trecentosessantacinque giorni l’anno.

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