PALAZZO LASCARIS

Barricate in Consiglio regionale, Pd preso in contropiede dai 5S

Inizia la discussione in aula sulla variazione di bilancio. Le opposizioni presentano migliaia di emendamenti, ma solo 28 sono a firma dem. Il motivo di tanta cautela? I soldi non vanno mica tutti allo staff dei sottosegretari ma anche...

5 Stelle e Avs fanno ostruzionismo sulla variazione di bilancio, e il Pd si adegua. Il testo, arrivato oggi in aula, va a modificare il bilancio previsionale 2025-2027, approvato a febbraio dal Consiglio regionale, e prevede uno stanziamento di ulteriori tre milioni di euro per l’anno in corso. La prima giornata di discussione si è conclusa con la votazione sulle questioni preliminari, rimandando tutto alla seduta di domani. A tenere banco è soprattutto l’aumento delle risorse destinate allo staff di comunicazione della Giunta: 1,5 milioni a legislatura, 300.000 euro in più ogni anno, che portano la cifra complessiva da 2,8 a oltre 3,1 milioni di euro all’anno, che andranno a finanziare lo staff dei sottosegretari (che finora erano sprovvisti di collaboratori) e due consulenti del Presidente Alberto Cirio. La capogruppo dei 5s Sarah Disabato va all’attacco: “In una regione dove le liste d’attesa sono sempre più lunghe e gli anziani non possono permettersi di pagare la retta delle Rsa si pensa a dare più soldi alla giunta, che non ha nemmeno il coraggio di mettersi la faccia”. Gli altri punti della variazione, come i contributi alle pro loco e al sistema museale piemontese e il contributo straordinario alla Fondazione Cultura Torino, sembrano invece un assist al Pd, che forse avrebbe preferito un’opposizione più soft.

Emendamenti a pioggia

Su 5288 emendamenti, sono circa 4 mila quelli presentati dal Movimento 5 Stelle e un migliaio quelli di Avs, mentre il Partito democratico ne ha presentati solo 28, pur avendone preparati più di mille. La capogruppo dem Gianna Pentenero sembrava anche disposta a cedere sulle spese per gli staff dei sottosegretari, in cambio di un regolamento che mettesse dei paletti alle “poltrone di consolazione”, ma i colleghi di opposizione le hanno risposto picche: “Sembra che alcuni del Pd non abbiano ancora capito di essere all’opposizione”, ha detto Disabato. Se per i 5s la lotta ai costi della politica è da sempre un loro cavallo di battaglia e Avs ne fa una questione di metodo, il Pd si ritrova costretto a rincorrere, scavalcato anche da Stati Uniti d’Europa, con l’unica consigliera Vittoria Nallo che ha presentato 300 emendamenti. Così per spirito di unità ha messo da parte il consociativismo, sempre più una consuetudine in questa legislatura.

Meno Aska, più cultura

Non è difficile capire perché il Pd non avesse tanta voglia di fare opposizione: dei 2 milioni e 800 mila euro previsti dalla variazione di bilancio, mezzo milione è destinato a finanziare con un contributo straordinario la Fondazione Cultura Torino, che sostiene economicamente gli eventi della città, amministrata dal dem Stefano Lo Russo, che dopo aver incassato il colpo su Askatasuna e Barattolo si vede nuovamente tendere la mano dall’amico Alberto Cirio. Anche gli altri capitoli del testo di legge, come i contributi alle associazioni per la promozione del territorio regionale e la valorizzazione del sistema museale, strizzano l’occhio a più di qualche consigliere del partito democratico, ognuno con la sua rendita di posizione da difendere e il suo elettorato di riferimento da coccolare. La concordia istituzionale è dura a morire, ma ora è sepolta da una pioggia di emendamenti. E in attesa che torni il sereno Pentenero fa la voce grossa: “Attraverso una forte opposizione in Aula, abbiamo obbligato la giunta a presentare un cronoprogramma chiaro che affronti l’assestamento di bilancio e discuta le leggi che possano rilanciare il Piemonte”.

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