Ospedali tutti dentro al Parco. Ma al Regina manca la cassa
Stefano Rizzi 13:22 Mercoledì 02 Luglio 2025La nuova azienda ospedaliera infantile, dopo un anno e mezzo, non ha alcuna struttura e il commissario deve essere addirittura pagato dalla sua Asl. Criticità e prospettive nella studio affidato a Schael. L'accorpamento del Sant'Anna legato alla torre materno-infantile
“Come non avrebbe senso creare una discontinuità nei percorsi materno-infantili tuttora esistenti nella sinergia tra l’ospedale Regina Margherita e il Sant’Anna, non avrebbe senso creare una frattura tra quest’ultimo e la Città della Salute”.
È un’indicazione chiara quella che arriva ai vertici della Regione dal commissario dell’azienda di corso Bramante, Thomas Schael, nello studio preliminare che gli è stato richiesto sulla procedura di scorporo dell’ospedale infantile e la prospettata incorporazione del Sant’Anna nella sua nuova azienda.
Azienda senza soldi
Non meno chiara e per nulla rassicurante la rappresentazione dello stato attuale proprio dell’azienda formalmente costituita dal primo gennaio 2024, che ormai dovrebbe camminare sulle sue gambe speditamente e invece è ancora “in assenza di una dotazione finanziaria idonea a gestire le numerose attività proprie di un’azienda sanitaria regionale”. Nel rapporto Schael evidenzia ciò che non può essre sconosciuto ai vertici della Regione e non da oggi. “Basti pensare - scrive il manager tedesco che firma il documento con il commissario del Regina Margherita, Giovanni Messori Ioli - che, nonostante siano gia stati designati dai competenti organi i membri del Collegio sindacale e si sia in possesso degli atti e documenti richiesti per procedere alla nomina, è impossibile procedere alla nomina stessa senza una copertura economico-finanziaria".
Situazioni paradossali che, peraltro, erano già state evidenziate mesi fa dal commissario del Regina Margherita, Giovanni Messori Ioli, a capo di una struttura che dopo di lui si ferma a una segretaria, ottenuta peraltro dopo svariate richieste. Non ci sono i soldi neppure “per nominare il direttore amministrativo e quello sanitario, per stipulare convenzioni con la Città della Salute”, perfino “per predisporre il sito internet e il sistema informativo”. Lo stesso Messori Ioli, al momento, è pagato “a titolo eccezionale dall’Asl To5 in quanto ad aprile 2025 è stata versata la cassa per il 2024 e ad oggi non è ancora stata versata quella per il 2025”.
Pd: "Il grande bluff"
Ce ne sarebbe già più che a sufficienza per frenare entusiastiche ed eccessivamente ottimistiche galoppate in avanti da parte del governo regionale su un terreno che presenta più di un ostacolo. E ce n’è d’avanzo per far denunciare al Pd, con il vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle, “un grande bluff, con una nuova azienda dove dopo un anno e mezzo non c’è altro che una stanza e un commissario”. Da qui l’esortazione della minoranza a “non gettarsi in altre avventure, non mettere a rischio il percorso del partenariato per la costruzione del futuro Parco della Salute e fare, invece un esame critico del tempo e delle risorse buttate fino ad oggi per la carenza di visione strategica di questa giunta regionale”.
Una visione, strategica o meno, che ormai da tempo passa da offuscamenti e strabismi, con annunci assertivi sullo scorporo del Sant’Anna susseguente da quello del Regina Margherita con cui dovrebbe essere ancora più legato, così come sguardi non di rado annebbiati su come conciliare tutto questo con il Parco della Salute e la pluriannunciata torre pediatrica al suo interno, seppure ancora fuori dal progetto finanziato.
Tra scorpori e accorpamenti
Su questo aspetto lo studio di Schael ritiene ipotizzabile in un primo tempo che il Sant'Anna venga scorporato nel complesso delle sue attività. Eccezion fatta per circa 15 posti letto di chirurgia senologica nel contesto della breast unit della Città della Salute e, una volta disponibili i nuovi spazi presso il Parco della Salute, anche le attività di chirurgia oncologica e di ginecologia stimate in circa 35 posti letto si trasferiscano all'interno della Città della Salute e vengano pertanto scorporati dal Sant’Anna.
A parere del commissario “Sarebbe quindi fondamentale e prioritario allineare temporalmente lo spostamento della Città della Salute verso il nuovo polo, con la contestuale ed effettiva disponibilità operativa della nuova torre infantile e materno-infantile, in modo da consentire il trasferimento in contemporanea di tutte le attività, evitando in tal modo inefficienze e criticità nei percorsi di sicurezza e continuità assistenziale”.
Riboldi in consiglio
Uno schema improntato alla razionalità e ad evitare ulteriori intoppi, ma che ad oggi deve fare i conti con una situazione che vede da un lato il progetto del Parco della Salute avviato, “mentre - osserva Valle - siamo ancora al libro dei sogni, incominciando dai finanziamenti per realizzarla”.
Ma prima ancora di tutto questo, anche dell’accorpamento del Sant’Anna con il Regina Margherita con un totale stimato di 400 posti letto e il mantenimento del legame fisico con il Parco della Salute, c’è quella montagna di problemi che, dopo un anno e mezzo, lasciano quasi al punto di partenza la nuova azienda.
Domani presumibilmente l’assessore Federico Riboldi porterà in consiglio regionale a Palazzo Lascaris lo studio di Schael. Le osservazioni del piddino Valle, “dopo aver avuto modo di leggere alcuni stralci”, paiono solo un anticipo di una discussione che si annuncia nient’affatto tranquilla tra opposizione e maggioranza e forse con qualche distinguo anche in seno a quest’ultima.