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Circolo dei Lettori, terzo mandato per Biino con il placet di Giuli

Grandi manovre tra via Bogino e il Collegio Romano per consentire un altro giro all'attuale presidente. Primo passo: approfittare della proroga di un anno decisa dalla Regione per cambiare lo statuto. Il notaio testa d'ariete del ministro per entrare nel Salone del Libro

Grandi manovre (sotterranee) alla Fondazione Circolo dei lettori per garantire un altro mandato – o chissà un’incoronazione a vita – all’attuale presidente Giulio Biino. Intanto l’attuale incarico, prossimo alla scadenza, verrà prorogato per un altro anno: la decisione è stata già approvata dalla giunta regionale durante l’ultima seduta, mancano solo i dettagli formali. Ufficialmente la decisione di allungare la presidenza del notaio torinese è legata alle pratiche per l’ingresso del ministero della Cultura nella governance del Salone del Libro e in questa fase piuttosto delicata si è convenuto di non cambiare interlocutore. Dietro tutto questo però ci sarebbe un disegno più ampio, almeno nella testa di Biino e del suo nuovo sponsor, il dandy del Collegio Romano, al secolo (d’Italia) Alessandro Giuli.

Il limite dei mandati

Giulio Biino quindi è in attesa di incassare un’altra proroga del mandato al Circolo di via Bogino. Un’altra, perché la prima volta che il suo incarico venne prolungato fu nel 2021 quando gli furono concessi sei mesi in più, dopo i quali venne confermato nel suo ruolo per un altro mandato. Questa volta invece, dopo la proroga, una conferma alla guida del “salotto buono” della Torino letteraria non sarebbe possibile. Attualmente, infatti, lo statuto della Fondazione prevede che il “presidente dura in carica tre esercizi ed è immediatamente rieleggibile per non più di due mandati”. Il famoso vincolo che in troppi ambiti sembra essere diventato tanto stretto. Anche Biino – eletto per la prima volta nel 2018 e poi nel 2022 – sembra dover fare i conti con la tagliola dei due mandati, ma a venire in suo soccorso ci sarebbero le trame politiche.

La modifica dello statuto

L’anno di proroga di cui dovrebbe godere Biino potrebbe servire allo stesso notaio per mettere mano allo statuto, con il beneplacito del titolare del MiC che tra un “pensiero solare” e una zufolata al dio Pan pare l’abbia individuato come suo referente, lasciando a dir poco esterrefatti anche esponenti di Fratelli d’Italia che, come è capitato per il rinnovo dei vertici del Museo Egizio, sarebbero stati tenuti completamente all’oscuro. Il piano, dunque, è quello di abolire il limite dei mandati, in modo da consentire a Biino podi rimanere in sella – o meglio spaparanzato sulla poltrona – per un altro giro, almeno. E favorire le mire espansioniste del ministro Basettoni.

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