Sanità: Italia divisa, Veneto al top. Piemonte bene, ma con cautela
Stefano Rizzi 17:58 Mercoledì 02 Luglio 2025La regione di Zaia si riconferma in vetta alla classifica per le performance sanitarie. Situazioni critiche in gran parte del Sud. Lo studio di Crea Sanità disegna un Paese con forti differenze. Il Piemonte nelle prime posizioni, ma sta calando su alcuni parametri
Resta saldo nelle mani del Veneto il primato per quanto riguarda le performance sanitarie. La Regione governata da Luca Zaia e da tempo modello per il resto del Paese sul fronte della qualità dei servizi si assistenza e cura, arriva al massimo nella valutazione di Crea Sanità, il centro per la ricerca economica applicata in sanità dell’Università di Tor Vergata che basa la sua analisi su una serie di parametri presi in esame da 107 stakeholder del servizio sanitario nazionale.
Dietro la regione del Nord Est, ma staccata di 5 punti rispetto al record del 55% c’è la Provincia Autonoma di Trento col 50%, entrambe nella categoria dell’eccellenza. In quella della buona performance con valori che oscillano dal 42 al 50% troviamo il Piemonte insieme a Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lombardia e Provincia Autonoma di Bolzano. Nella fascia intermedia compaiono, con percentuali dal 33% al 42%, Friuli- Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Abruzzo, Umbria e Marche. Palese criticità, con performance valutate al di sotto del 33% Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria, con quest’ultima fanalino di coda al 23%.
Tra i parametri presi in considerazione nello studio si va dall’appropriatezza agli esiti, dall’innovazione agli aspetti economici finanziari della gestione dei singoli sistemi sanitari regionali, così come il livello di soddisfazione dei cittadini. Lo studio di Crea Sanità formula anche una valutazione sulla resilienza e sostenibilità di ciascuna Regione sul fronte sanitario e appena 9 superano la soglia. Tra queste il Piemonte insieme a Lombardia, Provincia di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo. Prendendo in esame le macro aree, per la soddisfazione dei cittadini il valore più alto si registra nel Nord est con 84,2%, appena sotto il Nord Ovest con 82,7% mentre al Sud si scende al 75,6%.
Tornando al Piemonte per cui la valutazione è decisamente positiva, va prestata attenzione a due campanelli d’allarme su altrettanti elementi che contribuiscono a comporre il complesso delle performance sanitarie. Uno riguarda gli esiti e l’altro l’appropriatezza. Gli indicatori più recenti mostrano segnali di peggioramento e questo nonostante l’iniezione di risorse economiche aggiuntive sui conti del 2024. Campanelli d’allarme che, quindi, vanno ascoltati e ai quali dovrebbero seguire misure adeguate per evitare che il prossimo anno dal gruppo delle buone performance il Piemonte scenda nella fascia intermedia, attestando una regressione nella qualità dei servizi e dei loro risultati per i cittadini.