Crescita lenta, sprint sulle nomine: Ires Piemonte a passo leghista
Davide Depascale 15:27 Venerdì 04 Luglio 2025Alla direzione arriva Marchetti, ex dirigente del comune di Casale Monferrato e vicina alla Lega. Il rapporto annuale dell'Istituto fotografa un'economia regionale tra luci e ombre, con un incremento di 100 mila posti di lavoro. Ma le sfide restano tante
Il Piemonte cresce, ma non troppo. È un quadro di luci e ombre quello dipinto dal rapporto annuale Piemonte Economico Sociale 2025 di Ires Piemonte, presentato oggi all’Auditorium della Città Metropolitana di Torino. E mentre i numeri parlano di una regione che si rialza, tra Pil in salita e occupazione che tiene, l’Ires non perde tempo e piazza la sua nuova direttrice: Sara Marchetti, già dirigente del Settore Economico Finanziario del Comune di Casale Monferrato e della provincia di Alessandria, che prende il posto lasciato vacante a inizio anno da Angelo Robotto, passato alla direzione regionale Ambiente, energia e territorio.
Crescita sì, ma con cautela
Il rapporto Ires, illustrato dal presidente Alessandro Ciro Sciretti, racconta un Piemonte che nel 2024 ha messo a segno un +0,6% di Pil, trainato da un manifatturiero che resiste (nonostante il crollo dell’automotive) e da un terziario in spolvero, con turismo e logistica a fare da locomotive. Bene anche l’agricoltura, che si conferma una certezza. L’occupazione segna un robusto +2,3%, con 110.000 posti di lavoro in più rispetto ai tempi bui della pandemia, e un tasso di disoccupazione sceso al 5,4%, meglio della media nazionale. Per il 2025-2026, però, la crescita rallenterà (+0,5%), e il Piemonte dovrà vedersela con fragilità strutturali: invecchiamento della popolazione, emigrazione di giovani talenti e un sistema sanitario che, pur performante, deve fare i conti con stili di vita peggiorati e disagi psichici in aumento, specie tra donne e giovani. Il Pnrr resta la grande leva, con investimenti in infrastrutture, digitale e formazione che stanno cambiando il volto della regione. Aerospazio, microelettronica e biomedicale crescono, mentre l’automotive arranca. Sul fronte ambientale, il cambiamento climatico bussa forte, con alluvioni e siccità che minacciano le Alpi e un’aria ancora critica nel bacino padano. La digitalizzazione della PA avanza, ma i piccoli comuni restano indietro, e qui la Regione promette di fare di più, come sottolineano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore agli Enti locali Enrico Bussalino: “Serve il coinvolgimento diretto dei territori, in particolare dei comuni più piccoli, che vanno sostenuti, semplificati e messi nelle condizioni di partecipare attivamente alle grandi strategie regionali”.
La nuova regina di Ires
E mentre il rapporto snocciola dati, l’Ires si rifà il look con la nomina della nuova direttrice. Marchetti prende il timone dell’istituto, subentrando a Robotto, ora direttore regionale all’Ambiente, e al direttore facente funzioni Stefano Aimone. La provenienza di Marchetti e il suo ruolo al Comune di Casale Monferrato farebbe pensare a un legame con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi e con Fratelli d’Italia, ma a quanto riferiscono spifferi di Palazzo Lascaris lsarebbe invece vicina alla Lega, come leghista è l'ex presidente della provincia di Alessandria Enrico Bussalino, con il quale ha in passato collaborato. Come anche vicino alla Lega è il presidente di Ires Alessandro Ciro Sciretti, ex presidente (assai contestato) di Edisu e legato a doppio filo a Fabrizio Ricca, fin dai tempi in cui il capogruppo leghista a Palazzo Lascaris era assessore allo Sport.
Un Piemonte a due velocità
Il rapporto Ires, insomma, è una fotografia di un Piemonte che corre, ma con il freno a mano tirato. La crescita c’è, l’occupazione pure, ma le sfide strutturali – demografia, clima, sanità – richiedono interventi decisi. La la giunta Cirio intanto si gode i numeri del rapporto: il presidente Alberto Cirio e l’assessore Bussalino sottolineano l’importanza di infrastrutture come il Terzo Valico e la Pedemontana: “Questi interventi stanno generando effetti reali sul tessuto occupazionale con una progressiva crescita nel settore logistico”. Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro, non nasconde l’entusiasmo: Oltre 110.000 posti di lavoro in più e un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Italia sono il segno che le nostre politiche funzionano”.